Avevamo sperato
che il Lugano facesse sentire la sua voce. Il silenzio di questi giorni era
assordante. Eccoci accontentati.
Ieri sera, a
Ticinonews Sport, Hnat Domenichelli ha parlato dell’attualità bianconera,
facendo un’analisi più che altro tecnica, di questa stagione, non tralasciando progetti e speranze per il futuro.
Hnat, 6 sconfitte
in 7 partite: cosa sta succedendo?
“Sapevamo che il
mese di gennaio sarebbe stato difficile. Anche se perdere è sempre frustrante,
sapevamo che periodi così potevano succedere. Considerate le assenze e che si
gioca tantissimo era una cosa che si poteva mettere in preventivo. Quello visto
nelle ultime giornate non è comunque il vero Lugano, mentre se analizzo le 26
partite disputate, ne abbiamo comunque vinte 13. Non è malissimo, anche se
ovviamente mi aspettavo qualcosa in più”.
Solo colpa delle
assenze e del calendario? Dei singoli cosa ci dice?
“Credo che ci
siano altri due aspetti da analizzare. Il primo è quello relativo al portiere:
Schlegel fino a Natale era il miglior portiere in Svizzera, poi è lentamente
calato. Credo sia normale, dopo aver giocato tanto si può anche essere stanchi.
Ha bisogno di un po’ di riposo”.
L’altro aspetto?
“È legato ai
difensori. Ci mancano dei giocatori importanti e gli altri hanno dovuto
aumentare il minutaggio. E abituarsi non è una cosa affatto scontata”.
È però una
opportunità per i giovani, vero?
“Senza dubbio.
Sono felicissimo che ragazzi come Ugazzi, Villa o Näser abbiano la possibilità
di mettersi in mostra. È bello che facciano esperienza anche se chiaramente non
dobbiamo mandarli allo sbaraglio”.
Parliamo di
stranieri: Boedker forse non è ciò che ci si aspettava…
“Direi che a
livello di impegno, concentrazione e gioco è stato sempre presente. Non si è
mai tirato indietro. Certo, anch’io mi aspettavo qualche gol in più, ma ormai
non bisogna più pensare che un giocatore della NHL possa dominare la nostra
Lega. Non è così”.
Arcobello è
tornato al gol a Rapperswil dopo un periodo difficile.
“Per me è sempre
stato un giocatore fondamentale, fino a Natale era stato tra i migliori. Poi
capita che il disco non voglia entrare ma direi che criticare Arcobello sarebbe
eccessivo”.
Dunque
soddisfatto degli stranieri?
“In linea di
massima sì, anche perché ormai da soli non possono più fare la differenza. Si
vince e si perde in venti, è così da qualche anno anche in Svizzera. Piuttosto
mi aspetto qualcosa di più da chi ha maggior conoscenza del nostro campionato e
dovrebbe portare sul ghiaccio l’esperienza necessaria”.
E della posizione
di Pelletier cosa dice?
“Serge è il
nostro allenatore e fino al termine della stagione sarà sicuramente con noi. A
fine campionato faremo un’analisi con lo staff tecnico e vedremo cosa fare. C’è
ancora tanto tempo e ci sono ancora tante partite”.
Finora dunque che
giudizio dà della stagione?
“Credo che non si
debba buttare via tutto quanto fatto finora. Adesso però è importante reagire e
tornare a mostrare ciò che sappiamo fare. Tocca a me e allo staff tecnico
cercare di capire cosa possiamo fare per affrontare al meglio la seconda parte
di stagione”.
Si può sperare in
un colpo di mercato?
“Solamente se
troveremo qualcuno che potrà venirci utile anche per il futuro. I colpi a breve
termine o le licenze B, in una stagione come questa, non hanno senso”.
Questo Lugano è
ancora in grado di rivaleggiare per il titolo?
“In questo
momento non lo so, in futuro sono certo di sì. Siamo un “work in progress” e
dovremo essere bravi a mettere le persone giuste al posto giusto. Non
dimentichiamoci che questa società solo un paio di stagioni or sono ha
disputato una finale. Sono certo che i nostri tifosi, quando potranno tornare
in pista, saranno felici di quello che vedranno e delle sorprese che gli
abbiamo preparato”.
Dunque sul
mercato vi state movendo…
“Assolutamente
sì. Non stiamo comunicando nulla e non lo faremo fino a fine stagione ma non
significa che non abbiamo già fatto cose importanti”.
Lei però aveva
detto che l’obiettivo di quest’anno era chiudere la Regular Season nei primi
quattro posti.
“Forse sono stato
troppo ottimista, ma credo che se avessimo iniziato prima la stagione e Carr e
Kurashev avessero potuto giocare più partite con noi, ora avremmo una
classifica diversa. Senza loro due e con queste assenze siamo un po’ diversi ma
abbiamo comunque la qualità per chiudere nei primi sei la regular season”.