L'Ambrì giocherà questa sera sul ghiaccio del Rappi, ma lo farà senza Steve Moses, prestato fino a fine febbraio ai biancoblù proprio dai Lakers.
L'ala americana si è raccontata al Corriere del Ticino.
Il dente mancante:
«L’ho perso durante la mia prima stagione in KHL con lo Jokerit. Eravamo a Minsk, me lo ricordo bene. In passato l’ho sostituito con un dente finto, ma ora ho una moglie e un bimbo a cui non importa. A fine carriera lo sistemerò. Ma oggi, quando mi guardo allo specchio, provo orgoglio. Mi ricorda che sono ancora un giocatore di hockey».
La pausa forzata:
«Mi sono rotto il tendine d’Achille a inizio agosto e ho passato tutta la stagione in riabilitazione. Nelle scorse settimane, quando ho iniziato a sentirmi bene, io e i dirigenti dei Lakers abbiamo discusso su quale fosse la strada migliore per tornare a giocare. Il Rappi sta andando alla grande, non c’è motivo di cambiare il line-up. Quando si è aperta la possibilità di venire in prestito all’Ambrì, ero felice. Lo considero un privilegio e credo che sia una situazione vincente per tutti. Io posso aiutare l’Ambrì, l’Ambrì può aiutare me. E lo stesso vale per le due società. Inoltre ho giocato con Regin allo Jokerit e in Ticino ho ritrovato un amico».
Il recupero:
«In pochi credevano che sarei tornato così presto. Potevano volerci nove mesi, io ne ho impiegati cinque. Il minimo. Ho lavorato sodo, focalizzandomi sulle cose giuste. Pochi giorni dopo l’intervento chirurgico ho potuto iniziare ad allenarmi in palestra indossando uno scarpone speciale. Dopo tre mesi, quando ho potuto rimettere i pattini, il resto del corpo era già pronto. Questo ha accelerato i tempi di recupero».