Il federalismo è
salvo. Oltre al nostro nuovo supercampione di Stans nel canton Nidwaldo, Marco
Odermatt, ci sarà anche Carlos Mäder del canton Obwaldo allo slalom gigante dei
prossimi Giochi Olimpici invernali di Pechino; dunque come al Consiglio degli
Stati, un rappresentante ciascuno per i due semicantoni. Mäder si è appena
qualificato per i Giochi cogliendo il quinto posto ai campionati nazionali di
Capo Verde e della Giamaica nel corso di questa settimana. Carlos chi? Mäder.
Domicilio: Giswil OW. Ma non andate a cercarlo nelle selezioni di Swiss Ski.
Il vostro
cronista né ha spigolato, né è uscito di pista a causa di uno “Schnaps” di
troppo. Mäder originariamente si chiamava Kojo Beny Brown, figlio di uno
statunitense e di una ghanese, nato nella città portuaria di Cape Coast il 23
ottobre del 1978. Il padre sparisce e la madre rimasta sola non lo può
crescere; alla tenera età di otto mesi viene adottato dalla famiglia Mäder, a
tre anni inizierà a sciare sui pendii della Mörlialp e il suo talento sportivo
lo porterà fino all’Under 18 del Football Club Lucerna e alle selezioni giovanili
della Svizzera Centrale.
In assenza di
massivi montagnosi, le federazioni di sci di Capo Verde e della Gamaica hanno
chiesto asilo sportivo presso quella del Liechtenstein grazie alla quale hanno
potuto svolgere i loro campionati nazionali nel corso della settimana sulle
piste di Malbun, nel piccolo Principato. Si sono svolti in totale quattro
slalom giganti. Vi erano iscritti una trentina di atleti provenienti dai due
paesi “organizzatori” oltre che dalla Serbia, Gran Gretagna, Repubblica Ceca,
Ghana, Argentina, Marocco, Messico, Arabia Saudita e Lussemburgo; per problemi
vari però al cancelletto di partenza si sono presentati solo in dieci. Odermatt
& co., impegnati a Wengen, non c’erano. E allora vi chiederete: il tutto a
che pro? Spieghiamo. Per prendere parte alle discipline tecniche ai Giochi sono
necessari 160 punti FIS che si raccolgono coi risultati (e i distacchi dal
vincitore) alle gare; più “piccola” è la gara maggiori sono le chances di
arrivarci, ecco il perché dei due campionati nazionali.
Uscito nella
seconda prova della prima gara, l’obwaldese si è rifatto nella seconda
terminando quinto a 3,75 secondi dal vincitore Strahinja Stanisic (Serbia) e
raccogliendo 75 punti FIS. A 43 anni, Mäder non ha grandi ambizioni di medaglie
a Pechino, dove si presenta per la prima volta a dei Giochi invernali. Quattro
anni fa mancò le qualifiche per pochissimo, malgrado un decimo posto allo
slalom internazionale di Darbandsa, in Iran, forte però di un passaporto
ghanese che gli era stato consegnato pochi mesi prima da parte di Kwame Nkrumah-Acheampong,
detto Leopardo delle Nevi, ex-sciatore anche lui e presidente della federazione
ghanese. Un altro risultato di grido – dovute proporzioni considerate – nella
sua carriera è stato il 93. posto alle qualifiche per i Mondiali di Are (Svezia)
del 2019 dove comunque precedette tra gli altri il messicano Hubertus Rudolph
Principe zu Hohenlohe, figlio dell’attrice Ira Virginia Carolina Theresa
Pancrazia Galdina Principessa zu Fürstenberg.
Von Hohenlohe, 63
anni il prossimo 2 febbraio, passaporti messicano, spagnolo, austriaco e del
Liechtenstein, sposato con Simona Gandolfi cugina di Alberto Tomba, è un
vecchio habitué dei Giochi visto che dal 1980 a tutt’oggi non ha mancato ad
alcuna edizione arrivando tra qualche settimana ai suoi… dodicesimi. Torneremo
a parlarne a tempo debito. A Malbun c’era anche lui: il principe è giunto sesto
a sei secondi dal vincitore ma tre davanti al giamaicano Benjamin Alexander.
Miglior esponente del suo paese, l’eroe dello sci saudita Fayik Abdi invece
riparte senza punti dopo due uscite di pista: svanita la pagina di sport che lo
voleva primo partecipante a Giochi invernali per il Regno dell’Arabia Saudita.
Torniamo a
Giswil. Da qui, Carlos ha abbracciato degli studi in economia, marketing e
comunicazione. È sempre legato con la madre e col paese d’origine che visita
spesso. Medaglie olimpiche a Pechino, per lui, non ce ne saranno, ma il suo
credo è questo: “Non lo faccio per vincere. Voglio piuttosto dare il buon
esempio e mostrare ai giovani in Svizzera e in Ghana che si può fare tutto con
la volontà e gli sforzi necessari - nessuna montagna è abbastanza alta”. Chi lo
vuole seguire lo può fare attraverso il suo sito ghana-ski.com.
-.-