Calcio
Quella lampadina sempre in discussione
Paulo Dybala e la sua tormentata militanza nella Juventus
Pubblicato il 16.01.2022 12:05
di Carlo Scolozzi
Vabbè, a questo punto prendiamo una bottiglia e facciamo come Tafazzi... Questo mi vien da dire dopo avere registrato gli ennesimi attacchi a Paulo Dybala. Già, la classe e la fantasia della Joya non hanno mai fatto l'unanimità in casa Juventus e ora che si avvicina il rinnovo di contratto, beh, apriti cielo.
Ma che problema avete con l'argentino? Siamo una squadra senza gioco e contestiamo l'unica lampadina che possiamo accendere? Non bisogna essere un elettricista per capire che questo è un atteggiamento puramente autolesionista. Ma si illumina a intermittenza dice qualcuno, è vero e comunque meglio di niente gli rispondo io. In questo senso mi reputo un tifoso juventino 2.0, uno che vede oltre e non si ferma a una giornata storta del suo fantasista.
Poi, ultimamente abbiamo toccato il fondo, nel senso che le critiche sono piovute dall'interno, arrivate da quell'Arrivabene, perdonate il gioco di parole, che dopo il disastro in Ferrari è venuto a pontificare in casa nostra. A lui la Joya non piace, e si è capito, e il tema del rinnovo di contratto è quindi solo un pretesto per attaccarlo. Sarà lui che ha cercato con gli occhi Dybala, con la sua non esultanza di ieri dopo l'1-0 all'Udinese? "Avevo invitato un amico in tribuna e non lo vedevo" ha chiosato Paulo in versione Pinocchio, sbugiardato in questo caso anche da Allegri. Tornando al signor Arrivabene, nostro amministratore delegato, ai tempi della Formula Uno avrebbe preferito una Ferrari costante nella sua modestia o piuttosto una Mercedes non sempre impeccabile? Perché Dybala è questo, un giocoliere che ogni tanto stacca la spina, ma pur sempre un artista della pelota.
Pungolato nell'orgoglio, l'argentino ha regalato un tocco da biliardo contro la Roma e chiuso una bella triangolazione con Kean ieri sera, ma noi tifosi senza paraocchi sappiamo che non ha bisogno di punzecchiature per dimostrare il suo valore. Lo fa quasi ininterrottamente dal 2015, quando lo strappammo al Palermo. Allegri, e questo è un merito, ne dosò l'inserimento iniziale, ma poi la Joya ingranò e non la fermò più nessuno. Un altro torneo simile lo disputò con Sarri, in occasione dell'ultimo scudetto dei nove di fila. In procinto di partirsene in estate, trascinò invece l'ultima Juve vincente. Nessuno nega che tolte queste due parentesi sia andato a intermittenza, ma funzionano così anche le luci di Natale, che per questo motivo non sono meno belle.