CALCIO
"Bellinzona merita la B e noi faremo di tutto per ottenerla"
Jean-Michel Aeby: il momento granata e il 9-0 contro l'Aarau. Mercato: ecco Hamadi
Pubblicato il 23.01.2022 05:11
di L.S.
È stato un sabato surreale quello vissuto da Jean-Michel Aeby, tecnico del Bellinzona.
Il teletext e i vari siti specializzati hanno riportato una sconfitta per 9-0 in amichevole contro l’Aarau.
Tifosi indignati, social che iniziavano a farsi caldi e addirittura la telefonata del padre per sapere cosa fosse successo.
Ma la verità ce la spiega lo stesso Aeby.
“La spiegazione è molto facile: ieri non abbiamo disputato nessun tipo di partita. Qualcuno deve essersi confuso e ha messo il nome del Bellinzona, ma noi non siamo scesi in campo. Da quello che ho saputo dovrebbe essere stato lo Chaux-de-Fonds a giocare e perdere per 9-0 contro l’Aarau”.
Poi rivela una curiosità.
“Mi ha chiamato anche mio padre, preoccupato per una sconfitta del genere. Voleva sapere com’era potuta capitare. L’ho subito tranquillizzato”.
I granata per ora non hanno ancora disputato amichevoli: nella prossima settimana giorni la rosa dovrebbe venir completata, dopo alcune partenze ufficializzate negli scorsi giorni.
Intanto è in arrivo il centrocampista Zakaria Hamadi, cresciuto nel Milan e passato anche da Chiasso, prima di trasferirsi al Wolfsburg.
Ma i rinforzi non finiscono qui: il patron Pablo Bentancur non vuole lasciare nulla al caso e sta facendo di tutto per allestire una squadra che possa puntare alla promozione.
Dalla sua casa che dista 300 metri dalla zona in cui sorgeva il mitico Charmilles, Aeby ci parla ancora dell’attualità granata di questi giorni.
Mister, alcuni giocatori sono andati via. Dispiaciuto?
“Spiace molto per Rossini, a cui non ho certo potuto dire di non iniziare la sua avventura professionale al di fuori del calcio. Era un’occasione che non poteva lasciarsi sfuggire. Aveva fatto otto gol e ci mancherà. Soto dovrebbe essere in Uruguay a giocarsi le sue chances in una squadra di serie A, mentre Melazzi lo possiamo rimpiazzare con qualche giovane interessante che abbiamo. Per quanto riguarda il portiere, se parte Pelloni arriverà sicuramente qualcun altro, mentre Klein finora ha fatto molto bene quando è stato chiamato in causa”.
De Pierro dovrebbe rientrare nei ranghi lunedì mentre bomber Cortelezzi alla fine dovrebbe restare.
“Sono contento se Sergio resta con noi, è un elemento fondamentale che ha segnato tanti gol. Se sarà così dovrà però dimostrare di voler restare. Bisogna avere il piacere di essere parte di in una squadra e mostrare entusiasmo”.
Com’è lavorare con Bentancur?
“È un vero uomo di calcio, dal temperamento focoso e molto esigente: tutto quello che fa, lo fa con grande passione. Con lui si può parlare faccia a faccia e le cose si risolvono velocemente. Come piace a me”.
Lei è sempre contento di essere a Bellinzona?
“Assolutamente sì. Non ho mai avuto nemmeno un piccolo rimpianto, nonostante il sacrificio che comporti stare lontano tutta la settimana dalla famiglia. L’ho fatto perché ho voglia di contribuire a riportare il Bellinzona in Challenge League, nel posto in cui merita. Lo merita Pablo e tutta la tifoseria. Si tratta di un club giustamente ambizioso e farne parte è molto stimolante”.
Lei nel Bellinzona ha giocato negli anni 80. Com’è stato tornare nella capitale?
“È stato bellissimo, mi sono venuti in mente moltissimi ricordi. E poi ho incontrato tanti ex compagni come Kubi, Ostini, Tognini, Berta e Schär, con cui abbiamo fatto grandi cose e giocato partite davanti a 17 mila persone. In città si respira ancora aria di calcio e la gente mi saluta e mi riconosce. Essere allenatore del Bellinzona non è, con tutto il rispetto, come esserlo a Carouge o Yverdon, dove nessuno sa chi sei. Qui è tutta un’altra cosa, molto più stimolante”.
Tutto vero, tutto bello, però c’è anche la responsabilità di dover vincere. E la classifica finora non è incoraggiante.
“È ancora lunga, anche se è vero che il Breitenrain ha 10 punti più di noi. Vedremo cosa farà nel caso in cui dovesse vincere il campionato. Se vorrà veramente salire oppure no. Noi dobbiamo pensare a fare più punti possibile e comunque arrivare perlomeno secondi: non sarà scontato visto che lo Stade Nyonnais è molto forte. Ma sono sicuro che nel girone di ritorno faremo molto bene”.