HOCKEY
"Siamo lì dove pensavamo di essere"
A Fuorigioco presente Paolo Duca che ha passato in rassegna l'attualità biancoblù
Pubblicato il 24.01.2022 20:23
di Red.
L’Ambrì-Piotta è tornato sopra la linea dei preplayoff: due punti di vantaggio sul Berna che ha però ancora una partita da recuperare. La gara è ancora apertissima. La situazione che sembrava disperata si è capovolta in pochissimo tempo. Grazie alle due vittorie del weekend e al clamoroso rallentamento del Berna, che ha perso le ultime otto partite di campionato.
Paolo Duca, direttore sportivo dei leventinesi era questa sera a Fuorigioco.
Si parte dalla situazione di classifica.
“Ogni punto che incameriamo fa comodo in questo momento. Col Davos abbiamo giocato meglio che con il Langnau, siamo stati bravi a tener duro anche in qualche situazione difficile. Ovviamente chi è vicino a noi in classifica sperava di avere qualche punto in più a questo punto del campionato. Ci davano comunque morti qualche settimana fa e adesso mi dite che siamo favoriti per il decimo posto? Non lo so, stiamo a vedere le prossime partite. Può ancora succedere di tutto”.
Eppure qualcuno si poteva aspettare qualcosa di più dalla stagione dell’Ambrì: cos’è mancato?
“È sempre una questione di aspettative. Noi pensavamo di essere in questa situazione a questo punto della stagione e perciò non siamo assolutamente delusi. Ci sono mancate un paio di cose ovviamente per essere più in alto: le reti degli stranieri e una maggior efficacia in powerplay, esercizio in cui in passato eravamo molto più performanti”.
Qualche tifoso in effetti si stava lamentando della squadra: cosa ne pensa?!
“Che è tipico del ticinese entrare in depressione quando le cose non vanno benissimo. Eravamo partiti alla grande nella nuova pista, poi come spesso accade c’è stato un calo e lì non siamo riusciti a gestire bene la pressione. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto”.
Sotto accusa soprattutto gli stranieri che non hanno reso come ci si aspettava. D’accordo?
“Non tanto. Kozun non ha fatto ciò che ci aspettavamo, è vero, ma gli altri credo che stiano rendendo secondo le aspettative. D’Agostini è un esempio a parte visto l’infortunio da cui è reduce”.
È così difficile trovare buoni stranieri?
“Credo che in questi anni a parte Kozun, Sabolic e parzialmente Taffe, gli altri hanno fatto tutti piuttosto bene. Certo, c’è da considerare anche le possibilità economiche di un club e noi siamo quasi sempre andati a prendere giocatori all’estero, in quando ci è impossibile prendere qualcuno da un’altra squadra svizzera. Le uniche due eccezioni sono state Flynn e adesso Moses”.
Moses dovrete ridarlo al Rapperswil il 1. marzo.
“Ci stiamo già guardando attorno per un sostituto”.
Intanto però avete perso Cajka, finito allo stesso Rapperswil.
“Sono un po’ deluso dal fatto che finora non sia riuscito a fare quel passo avanti che pensavamo potesse compiere. È un bravo ragazzo, un talento che dispone di un buon tiro, ma gli manca quell’intensità che serve per poter giocare in National League”.
A proposito di Rapperswil, i sangallesi sono la grande sorpresa della stagione.
"È un esempio da imitare. Quando sono arrivati in National League hanno fatto fatica ma con il tempo sono cresciuti, facendo ogni anno dei piccoli passi. Quest'anno ne hanno fatto uno molto grande".
Inti Pestoni in un’intervista ha detto che ad Ambrì si è sempre soli contro tutti.
“Onestamente non mi sono mai sentito solo. Anzi, devo dire che la gente ci incita sempre e capisce i nostri sforzi. Certo, qualcuno sui social ci critica, ma i tifosi che incontro io in giro ci stimolano a fare sempre meglio”.
(foto Crinari)