CALCIO
Il messaggio del Crus che va interpretato
Alla vigilia di YB-Lugano il tecnico parla del nuovo acquisto che arriverà
Pubblicato il 29.01.2022 10:35
di L.S.
Si comincia stasera a Berna, contro i campioni svizzeri, il cui ricordo dell’ultima partita del 2021è ancora fresco.
Una sconfitta che Mattia Croci-Torti ha faticato a smaltire durante le vacanze di Natale, quando in mezzo alla natura di San Bernardino rimuginava sull’immagine di Siebatcheu che si portava a casa il pallone della partita dopo il tremendo poker realizzato.
Una mazzata che ovviamente non aveva offuscato il bel girone di andata della sua squadra, anche se uno 0-5 davanti al proprio pubblico, proprio quando in punta di piedi si chiedeva il pass per la maturità, era qualcosa difficilmente preventivabile.
Ieri, durante la consueta conferenza stampa delle 13.15, un orario che il Crus non vuole modificare per motivi verosimilmente di scaramanzia, si è visto un tecnico più carico del solito.
Sarà per il ritorno alle partite dopo un mese e mezzo di stop? Forse sì, ma forse c’è dell’altro.
Eh sì, il Crus ieri se n’è uscito con una notizia di mercato. Un giocatore che arriverà a Lugano nelle prossime ore. Un elemento voluto espressamente da lui. Strano, stranissimo che un tecnico decida di fare una sortita del genere a poche ore dalla prima partita. Anche perché, è giusto dirlo, non sarebbe compito suo.
Carlos Da Silva, che la sera prima era stato ospite di Fuorigioco a Teleticino, era stato piuttosto abbottonato, non si era sbilanciato, lasciando intendere che forse, e soltanto forse, il Lugano sarebbe intervenuto sul mercato.
Croci-Torti invece no, è uscito allo scoperto, è passato all’attacco. Ha detto a chiare lettere che arriverà qualcuno.
Perché lo ha fatto?
Tutto ciò che fa il Crus, per spontaneo che possa sembrare, è studiato a tavolino, è pensato e ripensato. Non è una persona che si lascia sopraffare dagli eventi, ogni mossa è studiata. E così anche stavolta.
Arriverà un terzino straniero che lo stesso Crus sta seguendo da tempo. Che lo ha convinto e che servirà alla squadra.
C’era bisogno di dirlo? Perché alla vigilia di YB-Lugano?
Dietro alle sue parole c’è una precisa strategia. Quella forse di mandare un segnale chiaro alla proprietà e all’ambiente.
Qui, i giocatori che arrivano, li decido (anche) io.
Eh sì, perché l’impressione finora è che tutto venisse deciso da Chicago, che a Lugano si prendessero soltanto gli ordini senza battere ciglio. E questo, per chi vive e lavora a Cornaredo, non è certo bellissimo. Anche a livello di leadership.
E allora il mister è partito al contrattacco, è tornato in cabina di comando, ha fatto capire che finché sarà lui il responsabile della squadra, si farà (anche) come dice lui.
Non può fare nulla per pilotare il destino delle trattative con i “senatori” che stanno discutendo il rinnovo di contratto? E allora vuole influenzare almeno la composizione della squadra del futuro. La sua squadra. Quella per cui dovrà metterci la faccia.
Il messaggio è sembrato chiaro.