CALCIO
Valenzuela e la strategia del FC Lugano
Dopo Aliseda un altro argentino dalla MLS: sarà il filone giusto?
Pubblicato il 31.01.2022 09:48
di L.S.
Dopo Aliseda, ecco Valenzuela.
Il Lugano guarda ancora agli Stati Uniti, a quella MLS che per noi resta piuttosto lontana e che ci incuriosisce quando un Ibrahimovic, un Higuain o un Insigne firmano ricchi contratti.
Per il resto, giusto dirlo, sappiamo pochino.
Gli Stati Uniti, che ieri sera hanno perso per 2-0 contro il Canada una partita valida per le qualificazioni mondiali, sono ancora un mondo a parte.
Il calcio da quelle parti è diventato senza dubbio più popolare e qualche buon giocatore è stato pure esportato in Europa, ma è innegabile che gli statunitensi hanno ancora davanti una grossa montagna da scalare. Forse più alta di quella che vent’anni fa si immaginavano quando ambivano a rientrare tra le elette di questo sport.
Il Lugano, che con Valenzuela che arriva da Columbus (città che noi conosciamo per i trasferimenti di Merzlikins e Hofmann nell’hockey) ha fatto un altro acquisto a parametro zero, ha già messo a segno due colpi pressoché simili. Giocatori argentini che hanno maturato qualche anno di esperienza nella MLS.
Se è difficile ipotizzare che impatto avranno sia Aliseda che Valenzuela nel Lugano di Croci-Torti, è facile invece capire che Lugano adesso ha una strategia ben precisa.
Prendere giocatori giovani e possibilmente svincolati, su cui scommettere.
Elementi che negli Stati Uniti non avevano più sbocchi o che hanno bisogno di rilanciarsi, e che lo possono fare soltanto in Europa.
Di Aliseda, che era stato un grosso investimento per i Chicago Fire, ne avevamo già parlato. L’attaccante ha debuttato l’altra sera (14 minuti finali) su un campo difficile: ci saranno tante altre occasioni per giudicarlo e capire se quel ragazzo che era costato a Mansueto 3 milioni di dollari, fu un abbaglio o un colpo azzeccato.
Di Valenzuela cosa dire? A parte le voci che lo volevano in Argentina (influenzate spesso dai procuratori a qualsiasi latitudine), in un campionato che ha grossi problemi economici, resta da vedere soprattutto la tenuta fisica di un ragazzo che tre anni fa si ruppe il crociato anteriore e che lo scorso anno ha giocato poco per i diversi acciacchi che lo hanno colpito.
Anche qui è difficile tracciare un profilo di questo difensore sinistro: i filmati ne danno un’immagine di uomo di fascia più offensivo che difensivo, abile a dialogare con il suo mancino educato, ma raramente capace di farsi trovare in zona gol.
Una sorta di Lavanchy mancino insomma, almeno sulla carta.
La fortuna del Lugano e di chi li ha scelti, è che la squadra di Croci-Torti abbia già accumulato 30 punti e che gli esperimenti, se così possiamo chiamarli, possono essere fatti senza grossi patemi d’animo. Così si potrà capire, una volta per tutte, se questo filone argentino-americano può essere veramente d’oro o se in futuro bisognerà rivolgere l’attenzione altrove.
Se è vero che il Lugano è salvo, è anche vero che c’è un girone di ritorno da onorare e soprattutto una Coppa Svizzera da provare a vincere.   
Ecco che l’equilibrio tra esperimenti e continuità di risultati dovrà essere ben dosata. Toccherà al Crus il non facilissimo compito.
(Milton Valenzuela, nella foto FC Lugano)