Calcio
"Darò il massimo per restare in porta"
Il numero uno del Lugano Amir Saipi si racconta in esclusiva all'Eco dello Sport
Pubblicato il 02.02.2022 08:29
di Carlo Scolozzi
Se dovesse andare male col calcio, hanno un'altra strada da percorrere, per la gioia di Sebastian Osigwe che sarebbe così titolare indiscusso. Tranquilli, nessuna rivoluzione tra i pali bianconeri, parlavamo in astratto, dopo avere testato le doti nascoste di Noam Baumann e Amir Saipi, che nel ventoso primo febbraio luganese ci hanno stupìto, ma non per una parata o un'uscita. Adesso sveliamo il mistero. Volevamo tastare il polso all'ex Sciaffusa che sembra ormai aver scalato le gerarchie, ma il diretto interessato non spiccica una parola di italiano né di francese. Un dramma, insomma. Assolutamente no, perché con un metaforico salvataggio nell'area piccola, è intervenuto il buon Noam, nelle vesti di traduttore. Le qualità di Amir lontano dal rettangolo verde le abbiamo invece scoperte al momento di staccargli la foto da accompagnare all'articolo. Il ragazzo si è messo in posa di profilo, vicino al logo del Lugano, come gli avevamo gentilmente chiesto. Ma è la naturalezza, la spontaneità e la postura che ne fanno un futuro fotomodello. Finito di fantasticare su possibili mondi e carriere alternativi, cominciamo ora con l'intervista vera e propria, allegramente disturbata dal Crus che, mentre risaliva la rampa adiacente al campo di allenamento, si rivolgeva a noi così: "Non gli avrai mica chiesto perché gioca al posto di Baumann", "Non gli chiedere di Bislimi". Troppo forte il Mister del Lugano. Ora, però, tocca davvero al 21.enne Saipi, il quale merita i complimenti per essere stato scelto dal Crus sabato scorso contro lo Young Boys.
Saipi, lei adesso è il numero uno del Lugano.
"Calma. Abbiamo tre portieri forti. Personalmente sono contento di giocare, al momento, e darò il massimo per restare in porta".
Com'è la convivenza con Baumann e Osigwe.
"Il rapporto è molto buono, eppoi siamo facilitati da una questione linguistica. Tutti e tre, infatti, parliamo tedesco".
Dalla Challenge League con lo Sciaffusa alla Super col Lugano. Quali sono le maggiori differenze riscontrate da una categoria all'altra?
"Beh, le differenze ci sono e sono anche ben visibili. In Super League, infatti, la qualità del singolo è molto più alta, così come la velocità d'esecuzione".
Parliamo ora della squadra nel suo insieme. A Berna non avete per nulla giocato male, ma con un solo tiro lo Young Boys vi ha sconfitti. Brutto, soprattutto per lei.
"Non è bello, per un portiere, non dover effettuare mai parate e poi essere trafitto alla prima e unica occasione avversaria. Comunque la nostra prestazione è stata buona, abbiamo infatti avuto le opportunità per segnare".
La rete incassata è un errore difensivo.
"No, non sono d'accordo. Nella circostanza ha sbagliato tutta la squadra, è stata una disattenzione generale".
I prossimi impegni sono con Lucerna e Thun, in campionato e in Coppa.
"Ci concentriamo innanzitutto sul primo avversario, che vogliamo sconfiggere questo weekend a Cornaredo per incamerare i primi tre punti del 2022. La mente va comunque anche al match infrasettimanale che seguirà, i quarti di Coppa Svizzera coi bernesi. Il Thun è una buona squadra e in Coppa tutto è possibile. Non sarà facile, per noi, giocare sul sintetico, ma vogliamo vincere per approdare in semifinale".
Due parole ora su un suo ex compagno di squadra che piace al Lugano. Parliamo di Uran Bislimi.
"È un centrocampista molto bravo a vincere i duelli personali, è ben dotato tecnicamente e ha la giusta ambizione di compiere il passo successivo in carriera. Se mai dovesse aggiungersi al nostro organico, beh, saprebbe dare una mano a questa squadra".
Chiusura sui suoi allenatori, Mauro Lustrinelli nella Svizzera U21 e Mattia Croci-Torti nel Lugano. Si assomigliano?
"Assolutamente no, sono due Mister completamente diversi, ma hanno entrambi le loro qualità. Comunque il loro rapporto con le rispettive squadre è buono e nello specifico con me. Insomma, mi piacciono tutti e due e ci vado d'accordo".