Calcio
Si torna alle tre sostituzioni
Se toglieranno anche il covid-pass, i cinque cambi per squadra saranno ormai anacronistici
Pubblicato il 03.02.2022 09:22
di Giorgio Genetelli
 
È ora di tornare ai tre cambi, dato che ormai siamo quasi al liberi tutti ex-pandemia. Se toglieranno anche il covid-pass, le cinque sostituzioni per squadra – stiamo parlando di calcio, tanto per cambiare – saranno ormai anacronistiche. Gli inglesi non l’hanno mai adottata questa regola salvavita, eppure il loro è il campionato più bello del mondo. Non si sa quanto gradita sia agli allenatori questa truppa da inserire nei secondi tempi, ma sono in pochi a restare parchi e mettere due o tre riserve e quindi è presumibile che per loro vada bene. È chiaro che è un rischio, ogni normale partita è disputata non da due ma da tre squadre e tenerle in pista è come schiacciare il gas senza frenare, ogni tanto si fa sbam. Non si dice di tornare agli albori, a quando non si poteva sostituire nessuno, o a poco dopo quando c’era una sola sostituzione ma solo in caso di ferimento con barella. Ma a tre sì.
Pensiamoci. Nel calcio svizzero, torneo a dieci squadre, i due subentranti supplementari per squadra fanno quattro a partita e fanno venti a turno. Una squadra intera. Se ci aggiungiamo un paio di esuberi per rosa fanno altri venti, e siamo a due squadre. Quindi, da dieci a dodici, il che renderebbe il torneo già meno incestuoso. Se poi aggiungiamo un altro paio di compagini dalla Challenge League arriviamo a quattordici. Oltre che più esteso e variegato il torneo, ci sarebbe una ripartizione dei costi che contribuirebbe a frenare la follia di rose sterminate che affossano bilanci. E ci sarebbero perfino più posti di lavoro, spalmati e forse meno stressanti.
Certo, bisognerebbe eliminare i tipi come Wenger che vorrebbero i Mondiali ogni due anni, o gli Infantino che li allargano a tutti i petrodollari, o i Ceferin che allestiscono le Conference League a intasare i lavandini dopo quel cibo spazzatura che è la Nations League. Ci vuole una bella potatura primaverile di rose e tornei, con conseguente abbattimento dei debiti e il rafforzamento dei tornei striminziti come il nostro. Che per noi cronisti porta a frequentare di più (segue nome estratto a caso) Jeremy Guillemenot che la propria moglie, visto che le domeniche le passiamo lì invece che là, impazzendo verso l’ottantesimo per la folla di carneadi che viene lanciata in campo a far casino nei nostri appunti.
Con questo andazzo, poi, sono sempre i più ricchi (o i più incoscienti) ad avere la meglio e a fare regole di tornaconto. Quindi, non cambierà nulla e anzi si salirà a sette sostituzioni per squadra e qualcuno dei poveri tornerà a tesserare Heinz Hermann gratis, per non essere da meno.