CALCIO
Una sentenza meno esemplare e (forse) più equa
Il tribunale sportivo della FTC riduce sensibilmente le squalifiche di Semine-Locarno
Pubblicato il 04.02.2022 20:04
di L.S.
Mesi di dichiarazioni durissime, fiumi di inchiostro velenoso e una condanna che appariva insindacabile.
Cinque anni lontani dai campi: in pratica un ergastolo calcistico.
La FTC (Federazione Ticinese di Calcio) voleva una sentenza esemplare, picchiare duro, dare un segnale per rimettere a posto le cose in un calcio regionale che sembrerebbe sbandare.
Semine-Locarno, dello scorso autunno, avrebbe dovuto essere un punto di non ritorno.
Una data da segnare in rosso sul calendario.
In verità la FTC aveva già dato un segnale fortissimo qualche mese prima con un ragazzo di diciotto anni. Pugno durissimo, anche in quel caso cinque anni. Non ci fu nulla da fare. Sentenza confermata.
Stavolta no, stavolta la FTC esce sconfitta da questa vicenda. In maniera clamorosa.
Il presidente Fulvio Biancardi ci aveva messo la faccia in prima persona, trascinando con la sua verve tutta la federazione. Compatta e sicura verso una condanna che appariva definitiva. Intoccabile.
Invece il Tribunale Sportivo della FTC, composto da tre avvocati esterni (Bianco, Agustoni, Malfanti), ha ribaltato le sentenze di primo grado.
Un anno e mezzo a Manfreda, un anno agli altri. Lontanissimi dai cinque anni che la sezione disciplina della FTC auspicava.
Alla luce di quanto successe quella sera, con dei fatti che furono drammatizzati fino all’inverosimile anche grazie a un filmato che circolò presto in rete, la sensazione è che la nuova sentenza sia più proporzionata.
Per saperne di più sarà comunque fondamentale aspettare le motivazioni: solo a quel punto capiremo cosa ha spinto il Tribunale a cancellare con un vigoroso colpo di spugna il primo grado.
Una sentenza che era apparsa subito emotiva e che si voleva esemplare, fin dall’inizio.
Ma spesso quando la giustizia vuole essere esemplare, sbaglia. Meglio che si limiti ad essere giusta ed equa.