Calcio
Il derby l'ha perso Inzaghi
La capolista nonché squadra campione in carica partiva infatti con tutti i favori del pronostico
Pubblicato il 06.02.2022 09:51
di Silvano Pulga
L'attesissima stracittadina milanese, più che un vincitore, ha uno sconfitto: e, in questo caso, è Simone Inzaghi, con la sua Inter. La capolista nonché squadra campione in carica partiva infatti con tutti i favori del pronostico: squadra al completo contrapposta alle ormai abitali assenze dei dirimpettai, forma fisica straripante, condizione mentale delle migliori, con 14 risultati favorevoli alle spalle e ultima sconfitta in casa il 17 ottobre 2020, proprio nel derby. Una superiorità, quella nerazzurra, evidenziata almeno nei primi 70' dell'incontro, dove al massimo si poteva rimproverare ai nerazzurri la scarsa concretezza sottoporta (un solo gol segnato, da Perišić, lasciato solo dalla difesa del Milan) grazie però anche a un Maignan forse non stilisticamente bello da vedere, ma estremamente efficace. Poi, la svolta: forse pensando anche ai futuri impegni, o a voler salvaguardare qualcuno dei suoi (Hakan Çalhanoğlu) da un secondo giallo, che avrebbe lasciato la squadra in 10 uomini, Simone Inzaghi ha rivoluzionato il centrocampo. La mossa, però, contrapposta a quelle di Pioli, che ha a sua volta inserito forze fresche nel reparto centrale, è stata pagata a carissimo prezzo. L'Inter, forse anche fisicamente in difficoltà, ha arretrato il baricentro, consentendo agli avversari di avvicinarsi alla propria porta. Aggiungiamoci un Giroud ieri in grande forma, una difesa interista rivedibile in occasione del primo gol per il piazzamento, e con De Vrij che si è fatto saltare ingenuamente dall'attaccante francese in occasione della rete decisiva, ed ecco perché si può legittimamente parlare più di sconfitta dell'Inter che di vittoria del Milan.
Per i tifosi fa poca differenza: la squadra nerazzurra resta in testa alla classifica con una lunghezza di vantaggio e una partita in meno (il che la rende favorita numero uno per la vittoria finale), mentre i cugini potranno guardare con maggiore tranquillità alle partite di oggi, che vedranno impegnate le rivali per un posto nell'Europa che conta. Certo, la sfida di ieri sera, forse, ha tolto qualche certezza alla capolista, e proprio all'inizio di un ciclo di partite importante, anche se decisivo esclusivamente in chiave europea e per la Coppa Italia. Il primo appuntamento sarà martedì sera proprio in questa competizione, quando a San Siro scenderà arriverà la Roma del grande ex Mourinho, peraltro regolata in campionato senza troppi patemi a inizio dicembre. Sarà poi la volta della trasferta di Napoli contro l'altro ex Spalletti, prima della grande notte di San Siro contro gli inglesi del Liverpool in Champions League, dove la Beneamata dovrà fare a meno di Barella (elemento quasi imprescindibile) per squalifica. Queste sfide ci diranno parecchio sullo stato di salute della capolista della Serie A, che sembra comunque avviata a riconfermarsi campione d'Italia: se anche, infatti, la squadra di Inzaghi dovesse subire una flessione, dietro manca una rivale in grado di avere il passo per insidiare il primato dei nerazzurri. Il Milan, che è da ieri sera il più vicino in classifica, ha problemi di rosa corta in più di un reparto, di qualità complessiva e, con il proprio disimpegno nella campagna acquisti invernale, ha chiaramente fatto capire di puntare a un bilancio sostenibile e a un posto nell'Europa che conta, per il quale resta, tutto sommato, competitivo. L'Atalanta ha ripreso a correre; tuttavia, sinora, ha dimostrato di non essere pronta mentalmente per proporsi come candidata alla vittoria finale. L'unica attrezzata, dal punto di vista della rosa, soprattutto vista la grande campagna di rafforzamento invernale, potrebbe essere la Juventus la quale, però, è appesantita dall'impegno europeo e da un distacco in classifica che appare francamente incolmabile, e che non le renderà così scontato neppure l'approdo nelle prime 4. Qualche chance in più la potrebbe avere il Napoli, ora che è terminata la Coppa d'Africa e potrà recuperare i propri assenti: tuttavia, alla squadra di Spalletti è mancata sinora la continuità, che è stata smarrita dopo un avvio importante. La svolta potrebbe essere proprio la sfida del San Paolo contro la capolista, nel prossimo fine settimana. Se gli azzurri riuscissero a ottenere l'intera posta, al di là del recupero di parte dello svantaggio in classifica potrebbero trovare gli stimoli mentali giusti per iniziare una cavalcata che potrebbe portarli lontano, ovviamente in caso di calo della capolista che, per ora, non è preventivabile: 20' di appannamento non possono essere considerati uno scricchiolio di un dominio sinora netto, ma uno sbadiglio di noia in attesa di sfide più importanti. Uno schiaffone, in questi casi, non è che salutare per ritrovare la giusta condizione mentale. In definitiva, i tifosi della Beneamata, qua e oltre confine, possono dormire sonni tranquilli: saranno ancora loro a festeggiare in primavera, come del resto fatto presente da Gianluca Rossi, uno che di cose interiste se ne intende.