Calcio
"Mi voleva il Lugano"
Il ticinese Gaetano Berardi, ora al Sion, non ha mai giocato in Svizzera. Oggi si è raccontato a Le Matin
Pubblicato il 06.02.2022 09:54
di Red.
C'è un ticinese, di Sorengo per la precisione, che rinforzerà la difesa del Sion fino al termine della stagione. È l'ex Leeds Gaetano Berardi, che in 33 anni non ha mai giocato in Svizzera.
304 partite tra i professionisti con Leeds, Brescia e Sampdoria, di cui 142 in Championship e 87 in Serie B, ma neanche un incontro disputato in terra rossocrociata. L'anomalia dovrebbe terminare oggi, con Tano che scenderà in campo al Sankt Jakob Park alle 14.15 contro i padroni di casa del Basilea. 
Berardi, che si allena da inizio gennaio coi vallesani, fa il punto della situazione.
"Sono stato accolto bene da tutti, sia i giocatori che lo staff. Mi sento bene qui. Ho potuto constatare che la squadra ha le qualità per disputare una buona seconda metà di stagione". 
Formatosi a Lugano, il 33.enne di Sorengo sa come dare una mano.
"Ormai non sono più molto giovane. Ciò significa che ho molta esperienza e spero di dare un contributo in questo senso alla squadra".
L'hanno corteggiata in tanti.
"Volevo scoprire la Super League. Ho ricevuto diverse proposte, tra le quali una del Lugano la scorsa estate. Alla fine ho optato per il Sion, soprattutto per l'allenatore. La presenza di Tramezzani ha influito molto sulla mia scelta".
Lei manca dai campi ormai da 18 mesi, dopo la rottura dei legamenti crociati.
"Mi sono infortunato nel giugno 2020, nove mesi più tardi ho giocato due match di Championship col Leeds. Oggi il mio ginocchio sta bene". 
Poi ha lasciato la squadra allenata da Bielsa.
"Sono stato io che ho voluto andarmene. Era soprattutto il momento buono, per me e per la mia famiglia, di prendere un'altra direzione. Ma il periodo trascorso a Leeds è il più bello della mia carriera. C'era un grande rispetto fra me e i tifosi".
Finalista con la Svizzera U21 nel 2011, Berardi si è mantenuto in forma da solo.
"Ho seguito un programma specifico con un amico, che è preparatore fisico. Mi sono anche allenato con una piccola squadra italiana per qualche settimana, ma non era l'ideale e così ho proseguito individualmente. Era il meglio che potessi fare".