Calcio
Seppellire il Var
È ora che l’Uomo torni a prendersi le sue responsabilità
Pubblicato il 07.02.2022 10:42
di Giorgio Genetelli
 
Adesso che ormai i macchinari stanno tornando al loro posto in cantina e la fine dell’emergenza è ormai prossima, l’Uomo può tornare a riprendersi i destini individuali e collettivi. Tra i marchingegni da seppellire c’è la Video Assistent Referee, il comunemente detto Var, che ai Referee di tutto il televideo ha creato grande potere e confusione, sanciti entrambi da tomi biblici infarciti di regole e corollari che perfino i monaci amanuensi si rifiuterebbero di trascrivere. Si capisce che nei tempi bui di distanze sociali e telelavoro sia stato un bene tapparsi in uno studio per analizzare i respiri dei calciatori senza alitarsi in faccia con le proteste da campo. Si capisce, è forse la sola cosa che si capisce.
Al grido della famosa frase “L’ignoranza della legge è una colpa”, o qualcosa così, che è poi lo slogan di tutti i posti di blocco in opposizione ai “non sapevo” di automobilisti e migranti, il Grande Fratello degli opsai e dei penatich liquida ogni protesta e ogni dubbio su decisioni prese in differita e che fanno tornare indietro tempo e esultanze, dilatando le partite e sconcertando i romantici.
Lo stato d’emergenza sta finendo, è ora che l’Uomo torni a prendersi le sue responsabilità, smettendo di ingannare i referee con tuffi grida teatri per guadagnarsi i due minuti di notorietà alla video rewiew (ma quanti bei nomi anglocentrici) che fa tanto Wahrol dei poveri.
Il primo passo analogico è prendere la pala e scavare il buco dove seppellire tecnologie e libroni d’istruzione, per far tornare al loro posto le polemiche umanistiche sulla fallibilità di tutti. Per chi tiene alla ritualità, si accetterà anche un bel sermone sulla tomba del Var, che precede la bevuta al bar.