CALCIO
Lugano, la finale si avvicina
I bianconeri battono il Thun e in semifinale se la vedranno con il Lucerna
Pubblicato il 10.02.2022 21:14
di L.S.
Il Lugano ce l’ha fatta. Con quella dose di prevedibile difficoltà ma con la grinta e la determinazione dei giorni giusti.
Sembrava tutto facile dopo venti minuti: Haile-Selassie e Yuri avevano spianato la strada. Il Thun era irretito, paralizzato. Ci sarebbe voluto il colpo di grazia.
Invece il Lugano ha rallentato, ha iniziato a perdere terreno e ha fatto resuscitare i bernesi. Troppo brutti a inizio gara per essere veri.
Le tre punte di Croci-Torti non bastavano più a gestire le folate dei padroni di casa che nella ripresa sono arrivati addirittura al pareggio. Prima Daprelà e poi Yuri sbagliano: il Thun li punisce. Comincia una nuova partita. Bisogna azzerare tutto.
Poteva essere l’inizio di un incubo, dell’ennesima beffa di Coppa.
Croci-Torti cambia, schiera il Lugano con un classico 4-4-2 e la partita, lentamente, torna sui giusti binari.
Quest’anno il Lugano è di un’altra pasta e anche nei momenti più difficili riemerge con la classe dei suoi giocatori e con le mosse che arrivano dalla panchina.
Il Crus le ha azzeccate anche stavolta, come se fosse dotato in questo periodo di una bacchetta magica.
Facchinetti sostituisce Yuri, straripante nel primo tempo con un gol e un assist ma ancora responsabile di un gol subito. Il numero 7 innesca Bottani sulla sinistra, palla deliziosa per capitan Sabbatini che da due metri non sbaglia.
Il Lugano non si accontenta e dopo un’azione ancora di Bottani, Custodio trova in area smarcatissimo Lovric: piattone da pochi metri e gol che sembra finalmente quello decisivo.
Il finale invece regala ancora qualche patema d’animo.
Solito fallo (inutile) in area di rigore, ancora di Daprelà (anche Sabbatini però aveva cinturato un avversario) e Gerndt non sbaglia. Non si capisce quale dei due falli l’arbitro fischi. Cambia poco.
Si soffre ancora nei minuti finali: prima ci pensa Osigwe e poi Lovric a salvare vicino alla linea di porta. Brividi che restano per fortuna tali.
L’arbitro fischia la fine, si può tirare un sospiro di sollievo. Ci si può abbracciare.
I bianconeri sono in semifinale, dove affronteranno a Cornaredo il Lucerna.
Una partita che rievoca brutti ricordi: la scorsa stagione, nei quarti di finale, la squadra di Jacobacci gettò al vento una gara dominata.
C’è voglia di riscatto, di tornare in finale a sei anni di distanza.
Il sorteggio ha riservato il Lucerna a Cornaredo. Decisamente magnanimo. La squadra di Frick Lucerna adesso è ultima ma tra due mesi tutto può cambiare.
Sulla carta è andata bene e una finale contro il San Gallo (che affronterà il temibile Yverdon in trasferta) sarebbe una sfida da tutto esaurito.
Certo, non lanciamoci troppo avanti. Mancano ancora due mesi e tante partite di campionato.
A partire da quella di domenica al Letzigrund contro la capolista.
Una sfida che il Crus ha fatto capire di volersela giocare a testa alta, senza timori reverenziali.
Com’è giusto che sia, per un allenatore in stato di grazia e una squadra che sa il fatto suo. Un mix che a questo punto invita a sognare in grande.
(nella foto Crinari, i tifosi del Lugano in quel 29 maggio del 2016 a Zurigo per la finale di Coppa)