CALCIO: LA TRATTATIVA LUNGOYI-MONZIALO SPIEGATA DA UN ADDETTO AI LAVORI
Grigoletto: "Un affare per entrambi i club"
L'agente di giocatori ci spiega la trattativa Lungoyi-Monzialo sull'asse Lugano-Juve
Pubblicato il 23.01.2021 10:17
di Luca Sciarini
Alessandro Grigoletto, manager che da una vita incontriamo negli stadi ticinesi e non solo, conosce benissimo la realtà della vicina Penisola.
Nessuno meglio di lui ci può inquadrare la trattativa Lungoyi-Monzialo sull’asse Lugano-Juventus avvenuta negli scorsi giorni.
Alessandro, sorpreso da questo acquisto fatto dalla Juventus?
“Realmente no, anche perché la Juventus fa spesso questo tipo di operazioni. Ha individuato in Lungoyi un ragazzo interessante e ha deciso di fargli un contratto. Avrebbe potuto tenerlo con la Under 23 ma probabilmente ha valutato che la Super League è molto più interessante della Serie C italiana”.
La Juventus sta facendo molti affari con il Lugano.
“È comprensibile per diversi motivi. In primo luogo perché a Torino lavora Giovanni Manna, che con il  Lugano è restato in ottimi rapporti. Inoltre il calcio svizzero in questi anni ha fatto grandi progressi e gli addetti ai lavori ormai lo osservano con grande interesse. Lugano è vicino a Torino e anche per la Juve è più facile tenere sotto controllo il giocatore. Oltretutto in questi ultimi anni, grazie anche al presidente Renzetti, il Lugano è diventato un bel biglietto da visita”.
Dei tanti giocatori che hanno fatto il tragitto Torino-Lugano, nessuno è però mai esploso veramente.
“Esplodere nel calcio non è facile, ci sono giocatori che restano nell’orbita Juve per tanti anni. Io per esempio ho seguito Pasquato per molto tempo e la Juve lo ha tenuto sotto contratto a lungo, girandolo a tanti squadre in prestito. A volte i giovani vanno aspettati e la Juve, anche se sa che pochi potranno giocare nella prima squadra, ha interesse a piazzare questi ragazzi in altre società per garantirsi dei buoni rapporti con gli altri club”.
Il Lugano invece che interesse può avere?
“Avere un partner come la Juventus è sempre interessante. Quando la Juventus ha bisogno di piazzare un giocatore extracomunitario vede nel Lugano un partner affidabile per farlo. E in questo tipo di operazioni ci guadagnano entrambe. La Juve che non perde il giocatore, il Lugano che può sfruttarne le qualità gratuitamente. E poi forse ci sono anche dei numeri di bilancio da mettere a posto, cose che ormai fanno da sempre tutte le grandi società”.
Per il Lugano è anche positivo a livello di immagine poter lavorare con la Juve, vero?
“Senza dubbio. Una volta Lugano era conosciuto soltanto per il casinò, ora invece si ricordano di Zeman, delle partecipazioni in Europa League e di Alioski in Premier League. Le cose sono decisamente cambiate”.
Cosa ne pensi di Lungoyi?
“È un ragazzo molto interessante. Pensa che io e Pablo Bentancur lo avevamo già visto nel 2017 quando giocava nel Servette, prima che si trasferisse al Porto. Ci era piaciuto moltissimo tanto che Pablo avrebbe voluto prenderlo subito”.
A Lugano invece arriva a titolo definitivo Monzialo.
“È un altro buon giocatore, ma ancora uno scalino sotto Lungoyi per quello che ho visto finora. La Juve lo ha ceduto al Lugano ma credo che continuerà a tenere un occhio vigile sul giocatore, a volte quello che meno ti aspetti può esplodere da un momento all’altro”.
E sulle cifre che circolano in Italia? 3,5 milioni per Lungoyi, 2,5 milioni per Monzialo.
“Sono cifre che non mi stupiscono affatto. Quando c’è di mezzo un club come la Juventus è normale parlare di questi importi”.