SCI
Lara è delle aspre rupi
La Gut è diventata un fenomeno sulle nostre montagne: come Figini e De Agostini
Pubblicato il 12.02.2022 05:32
di Giorgio Genetelli
Adesso è inutile che a Comano ti intestino anche la tivù per validare uno ius soli, come per dire che è dalle ripide balze delle colline luganesi e grazie alla loro arietta che hai conquistato l’Olimpo cinese, altrimenti no. “La lepontica costanza è tramata di gioia in filigrana”, lo diceva anche il famoso poeta*, e va bene che se non ci fossi tu queste giornate sportive la Rsi potrebbe volgerle a videoclip serali per i distratti. Va bene ammettiamolo: Lara spacca i mattini olimpici.
Però come dice lo storico Keller da queste colonne, hai passato l’infanzia sul Corno Gries, col papà che lasciò Airolo per Comano (di malavoglia, ne siamo certi) e che alla minima folata autunnale tornava sü da chiö, col fagottino con dentro te da aprire al primo fiocco. Non sono le dolci terre luganesi a farti fenomena, quelle vanno bene per i piani regolatori suburbani, no, sono le aspre rupi che echeggiano quassù, non si transige.
Ma dillo una buona volta, ai microfoni della tua tivù di casa: io sono leventinese, bedrettese, al massimo sopracenerina. Poi, una volta fatto questo, vai pure dove vuoi, a Udine, in Patagonia. O in Cina, di nuovo a Comano addirittura, lo concediamo. Puoi perfino farti di colpo comunicatrice dei buoni sentimenti, puoi esibire parole al miele a destra e a manca, partecipare alla Domenica Popolare o comparire in una qualche allegoria di Casolini nella figura della dea. Puoi fare tutto, perfino smettere di essere spinosa e suscettibile, permalosa e muta, anche se questo ci spiacerebbe e non te lo consigliamo perché sarebbe l’addomesticamento finale.
Puoi fare tutto tutto tutto, da qui in avanti, con quell’oro luminoso e per sempre. Però dillo, dai: Non sono proprio sottocenerina, signore e signori, sono della pasta della Doris e della Michi. Ecco.
*Non esiste, l’autore lo esibisce solo per nobilitare il suo testo.
(Foto Zocchetti)