Gemelle a 25
anni di distanza
Michela Figini e
Lara Gut-Behrami, nate la prima nell’aprile del 1966, la seconda in quello del
’91. Venticinque anni di distanza ma se stampiamo i risultati delle loro due
carriere su due fogli e li mettiamo uno accanto all’altro, vien appunto da
dire: come gemelle ma nate a 25 anni di distanza.
Entrambe fanno
notare la loro presenza già in età giovanissima. La Gut vince lo slalom del
leggendario Trofeo Topolino nel 2006, una specie di Mondiali Under 16 che si
svolge una volta all’anno in Italia e se andate a cercare i diversi vincitori
nella storia è una vera abbuffata tra campioni e campionesse. Della Figini
invece sappiamo di vittorie nei campionati nazionali OG (Organizzazione
Giovanile) ma… con migliori tempi della giornata e dunque anche davanti ai
maschietti.
Sia per l’una che
per l’altra, almeno una medaglia a Campionati del Mondo Juniori (Gut due volte
argento in discesa, Figini un bronzo in gigante). Debutto in Coppa del Mondo
per entrambe molto prima dal 18. compleanno. Forse ricordate quello di Lara a
S. Moritz nel dicembre del 2008, dove cadde dopo l’ultima porta passando il
traguardo in scivolata sul fondoschiena… ma quel che bastò per salire sul
podio. Michi invece inizia quatta quatta nei super-G di Verbier a sedici anni nel
gennaio dell’83 per far podio e vittoria la stagione seguente, quella
dell’83/84 che la renderà famosa.
E allora parliamo
di Coppa del Mondo. 26 affermazioni per la Figini quando la Gut è a quota 34 a
tutt’oggi… e per la ragazza di Comano la musica non ha ancora finito di
suonare. Le loro affermazioni nelle quattro discipline di discesa, super-g,
gigante e combinata. Gli slalom invece non hanno mai fatto al caso loro. Per
ognuna almeno una Coppa del Mondo generale (la Figini due) e una di super-g (e
la Figini quattro in discesa).
A quota cinquanta
vittorie in Coppa del Mondo in due, veniamo a Mondiali e Olimpiadi. Anche qui
le nostre gemelle vanno a braccetto. Alla Gut-Behrami i due titoli di Cortina
dell’inverno scorso (gigante e super-g), alla Figini dello di discesa dell’85 a
Bormio – il tutto in Italia. Alla prima ben sei altre medaglie “mondiali”, alla
seconda altre due.
Se è vero che il
coronamento di una carriera sportiva come l’hanno incisa nella neve le due
campionesse ticinesi significa conquistare l’oro olimpico, ebbene, il cerchio
si chiude. Michela Figini il 16 febbraio 1984 non aveva ancora diciotto anni;
Lara Gut-Behrami in questi giorni è vicina… ai 31. Un successo olimpico in
entrata di carriera e uno più vicino all’uscita. Ma ci sono spiegazioni. Lara è
stata fermata più di una volta da infortuni che addirittura le fecero saltare
una stagione intera. Mai paga del successo, si è sempre rialzata, ha rimboccato
le maniche e ha ripreso la rincorsa. Forse per cocciutaggine, ma ha sempre
creduto di poter un giorno chiudere “quel” cerchio. Operazione riuscita… e
attenti, sulle montagne di Pechino c’è ancora una medaglia d’oro che cerca
destinataria.
Diverso il
discorso per Michi che a 19 anni aveva già il tris in mano: coppa del mondo
generale, campionessa mondiale, campionessa olimpica. Non era sazia per nulla
poiché dove correva, vinceva. L’ostacolo maggiore della sua carriera doveva
trovarselo davanti un lustro dopo, allorché in federazione non piacquero i suoi
orientamenti verso una specie di team privato assieme col suo skiman. “Così fan
tutte” scrisse Wolfgang Amadeus Mozart nel 1790; duecento anni dopo la Figini
non poté, decidendo di abbandonare il circo bianco nel 1990 a soli 24 anni. Non
senza qualche screzio sempre a livello di federazione, Lara invece poté
istallare la sua squadretta privata in una nuova epoca: coi risultati che
conosciamo.
Così lontane
eppure così vicine: due signore dello sci con successi pressoché identici in
due epoche (e secoli…) differenti e con epiloghi che divergono totalmente da
questo “gemellaggio”. Dicevamo del 16 febbraio e del successo di Michi che fu
un tantino travagliato. La ticinese si trovava in testa alla gara già il giorno
precedente quando la medesima venne interrotta e annullata e rinviata appunto
di 24 ore. Ora rimanete sul pezzo, perché a Pechino la discesa si corre martedì
prossimo… 15 febbraio.