FICTION
"Il diavolo veste Prada" alla milanese
"Made in Italy" racconta la moda dei ruggenti Anni Settanta
Pubblicato il 23.01.2021 10:16
di Carlo Scolozzi
Dopo i "Fratelli Caputo" è nuovamente tempo di fiction su Canale 5, che sforna un altro prodotto in quattro puntate, ovvero "Made in Italy". Il tema è ben delineato: sono i ruggenti Anni Settanta e Milano assurge al ruolo di capitale della moda. Onore che prima di allora toccava alla toscana Firenze.
Ammiccando al lungometraggio "Il diavolo veste Prada", la fiction modaiola racconta le vicende di Irene Mastrangelo (Greta Ferro) figlia di emigrati siculo-pugliesi che cerca di farsi largo nel mondo del giornalismo di genere. La rivista "Appeal" è il suo trampolino di lancio, la sua grande occasione. Capelli lunghi, neri e ricci, la timida Irene sgomita per sfondare in un gineceo spietato e senza crupoli, dove l'adagio "mors tua, vita mea" calza a pennello.
La ghiotta opportunità per mandare in orbita la protagonista è la gita all'azienda Missoni per ritirare dei capi. Galeotta fu questa visita, con Ottavio e Rosita che aprono le porte della loro produzione e della loro vita intima e privata alla ragazzina. Emblematica la frase del boss, quando spiega che la moda è come la musica, con i colori invece delle note. Insomma, il rientro in redazione con un'intervista bomba - ancorché criticata da alcuni colleghi paludati e ministeriali - fa capire che Irene "spacca". Come l'amica e coinquilina Monica (Fiammetta Cicogna) una alla quale non manca l'iniziativa, sia in campo amoroso che lavorativo.
Lo step seguente è quello del Marocco, dove la giovane assistente della caporedattrice (Margherita Buy) sbarca da inviata sul set fotografico della linea di Lella Curiel. La carriera è ormai avviata ed è la priorità, con un fidanzamento in casa appena rotto davanti agli occhi degli allibiti genitori, soprattutto il padre bacchettone e tradizionalista.
Tra un Missoni, una Krizia un Valentino e un Armani ruotano le vicende delle due amiche-colleghe.