Calcio
San Gallo, un inizio di 2022 straripante
Gol a raffica e qualificazione alle semifinali di Coppa Svizzera per la squadra di Zeidler
Pubblicato il 15.02.2022 04:02
di Silvano Pulga
Il San Gallo di Matthias Hüppi e Peter Zeidler, piuttosto zoppicante nella prima parte del torneo, non era accreditato, alla vigilia della ripresa, per una partenza positiva. Certo, i sangallesi hanno sempre provato a esprimere un gioco spumeggiante, loro marchio di fabbrica da diverso tempo, e si sono anche tolti un paio di sfizi, come battere il Basilea in trasferta e lo Young Boys in casa. Tuttavia, a fronte di 22 gol segnati nel girone d’andata, la tabella di quelli incassati dai biancoverdi segnava un inquietante 39, assolutamente poco tranquillizzante in vista del ritorno, con Losanna e Lucerna dietro pronte a risucchiare gli svizzero orientali nella palude della bassa classifica.
L’undici di Zeidler, invece, ha subito dato, alla ripresa, un segnale fortissimo alle rivali della bassa classifica, andando a vincere 1-5 sul sintetico di Losanna, non proprio un risultato annunciato. Finalmente, si sono detti da quelle parti, una prestazione e un esito all’altezza. Poteva però essere un fuoco di paglia, come già accaduto altre volte in stagione: ci voleva, quindi, una conferma. E cosa poteva esserci di meglio della sfida, al Kybunpark, ai campioni in carica dello Young Boys, a caccia di punti nella loro rincorsa allo Zurigo in fuga? Com’è andata, è storia nota: bernesi avanti di 3 gol dopo 50’, e padroni di casa che sono rientrati in gara al 61’, per poi raddrizzare la sfida con due reti negli ultimi minuti. Questa settimana, invece, il San Gallo ha fatto bottino pieno coi ginevrini, superando prima, in coppa svizzera, l’Étoile Carouge, squadra di Promotion League ma in grado, nel turno precedente, di estromettere dalla competizione il Basilea, per poi restituire al Servette, in campionato, lo schiaffo ricevuto a Ginevra nel girone d’andata. Bilancio delle prima 3 partite del girone di ritorno: 13 gol fatti, 5 incassati, 7 punti fatti che significano, in classifica, 9 lunghezze di vantaggio sul Lucerna e 11 sul Losanna, rispettivamente ultima e penultima in classifica, oltre al traguardo raggiunto delle semifinali di Coppa, dove si giocherà l’accesso alla finalissima di Berna (sarebbe la seconda consecutiva) in casa dell’Yverdon. Niente male, insomma.  
Dietro a tutto ciò, una gestione attenta e virtuosa (il San Gallo è stata l’unica squadra elvetica ad avere un utile nella scorsa stagione), il coraggio di lanciare tanti giovani, e uno zoccolo durissimo di tifosi entusiasti. Certo, di passione se ne vede anche altrove: ma è facile tifare Basilea, Young Boys (perlomeno negli ultimi anni), persino Zurigo e Sion che, comunque, qualche coppa, negli ultimi lustri, l’hanno portata a casa. In Svizzera orientale, l’ultimo titolo nazionale (il primo e unico, sino a quel momento, era stato ottenuto nel 1903/1904) è invece datato 1999/2000, e l’unica coppa risale addirittura alla stagione 1968/69. Eppure, nel 2020, in piena epidemia da Covid19, la maggioranza dei tifosi rinunciò al rimborso dell’abbonamento in cambio del proprio nome inciso su un cartellone posto nello stadio di casa. Miracoli e bellezza del calcio. E non è un caso che la Nati, impossibilitata a giocare a Berna per via del campo sintetico, venga qua volentieri, in alternativa a Basilea.
Poi, il tecnico. Di Zeidler, tecnicamente, non si può dire che sia imprevedibile: fa parte di quella categoria di allenatori dogmatici e poco flessibili. Quando giochi col San Gallo, sai già che, soprattutto all’inizio, ti prenderanno per il collo e inizieranno a scrollarti come fanno i contadini con gli ulivi. Baricentro alto, ritmi elevati, e ricerca della porta avversaria è il dogma. Non sempre, però, i biancoverdi sono bravi a finalizzare, e lasciano invece praterie dietro: il resto, talvolta, è conseguenza. L’allenatore germanico (ma parla anche un ottimo francese, avendo insegnato anni fa a Strasburgo in quella lingua) è antipatico a diversi tifosi avversari, come leggiamo sui social: di sicuro, gli è capitato, a volte, di polemizzare. Ce lo ricordiamo furente in sala stampa, dopo una partita di alcuni anni fa con il Lugano, per un brutto fallo di Daprelà su Itten, costato un lungo stop all’allora attaccante biancoverde e una squalifica pesante al terzino bianconero. Tuttavia, normalmente, è corretto e rispettoso del lavoro dei cronisti. Non solo: quando gli è capitato di parlare di argomenti fuori dal calcio, si è confermato persona assolutamente non banale. Sicuramente, fa il lavoro con passione, con la giusta mentalità e con una particolare attenzione per i giovani (non per niente, viene dal mondo della scuola): però, è anche consapevole che il calcio, in fondo, non è la cosa più importante che ci sia. E non è un caso che, a San Gallo, lo abbiano rinnovato sino al 2025. In conclusione, soprattutto in ottica coppa svizzera, un bruttissimo cliente: ed è stata una fortuna che il sorteggio non abbia messo il Lugano nelle condizioni di andare al Kybunpark a giocarsi l’accesso alla finalissima di Berna.