CALCIO
"Un giorno tornerò in Ticino a chiudere la carriera"
Antonio Marchesano ha parlato ieri sera a Fuorigioco del grande momento dello Zurigo
Pubblicato il 15.02.2022 05:41
di Red.
Nove gol in campionato, quattro in Coppa Svizzera. Un'altra stagione da vero bomber, dopo le tredici segnature dello scorso anno.
Il feeling tra Marchesano e il gol è ormai ai massimi storici.
Anche ieri contro il Lugano Antonio ha aperto le marcature, sbucando alle spalle dell’immobile difesa bianconera.
Da qualche stagione il fantasista ticinese è indubbiamente uno dei grandi protagonisti di questo Zurigo, che a quindici giornate dalla fine è in testa con dieci punti di vantaggio sui campioni in carica dello Young Boys.
Domenica, nonostante sia stato ben controllato dal Lugano, il suo sigillo l’ha comunque messo.
Ieri sera è intervenuto a Fuorigioco ed è tornato sulla partita vinta contro i bianconeri.
“Non è stata una partita facile quella con il Lugano. Il nostro allenatore non era contento della prestazione e ammetto che i bianconeri ci hanno messo piuttosto in difficoltà. Anch'io personalmente ho faticato a trovare i consueti spazi. Credo che quel rigore sbagliato da Ziegler sia risultato decisivo”.
Nelle ultime stagioni trovi la porta con più regolarità: qual è il segreto?
“Ci sono due considerazioni da fare. La prima è legata alla posizione in campo: adesso gioco tra le linee, un po’ più avanti rispetto a prima e mi trovo più vicino alla porta. La seconda è che ora ho capito come funziona, nel senso che corro meno a vuoto e sono più presente nelle zone calde del campo. Credo sia qualcosa che si acquisisca con l’esperienza”.
Siete nettamente in testa: il titolo lo “dovete” vincere a questo punto?
“Direi che siamo meritatamente in testa per tutto ciò che abbiamo fatto finora. Non perdiamo dal mese di settembre e perciò i nostri risultati non sono frutto del caso. È ovvio che vogliamo vincere, ma non sentiamo nessun tipo di obbligo. Il campionato è ancora lungo”.
Quali meriti ha il vostro allenatore Breitenreiter?
“Secondo me ne ha tantissimi. Ci ha dato una grande mentalità, siamo migliorati negli approcci alle partite. Abbiamo capito subito cosa volesse ed è ovvio che le vittorie poi rafforzano il rapporto con il tecnico”.
Un altro perno della squadra è Dzemaili, forse non sempre titolare ma comunque importante, vero?
“Blemir è uno dei nostri punti di forza. Sia sul campo, dove ha una qualità incredibile e che spiega perché abbia fatto questa carriera, sia al di fuori, con il suo grande carisma”.
A 30 anni Marchesano ha ancora una lunga carriera davanti, ma un giorno tornerà in Ticino.
“Tornerò sicuramente in Ticino a chiudere la mia carriera. A Bellinzona? Può darsi, mi farebbe piacere”.
(Nella foto Putzu, Marchesano a sinistra contrastato da Custodio)