Calcio
Dove può arrivare questo Milan?
L'Inter resta la favorita numero uno, ma il bello del calcio è che, non sempre, a prevalere è la più forte
Pubblicato il 17.02.2022 09:58
di Silvano Pulga
E così, al termine della venticinquesima giornata della Serie A, il Milan (con una partita in più rispetto all'Inter) si ritrova al primo posto solitario in classifica. Intendiamoci: non è una novità, visto che era già accaduto in più occasioni in autunno e nella scorsa stagione. Però, è anche vero che è la prima volta che i rossoneri si ritrovano in vetta, dopo essere stati sorpassati in precedenza, e in questa fase della stagione. Vero, l'Inter deve ancora giocare la partita col Bologna (è notizia di ieri che la società nerazzurra si è vista respingere il ricorso per ottenere lo 0-3 con i felsinei); e ovunque, nei bar e sui social, i tifosi della Beneamata lo fanno presente. Ma l'insistenza con la quale alzano il dito fa trasparire una certa stizza: tutto vero, tutto oggettivo, ma per ora il Milan è davanti. E qualcuno, a denti stretti, fa notare che anche al fischio d'inizio del derby, a inizio febbraio, la squadra di Inzaghi aveva una partita in meno da giocare; però, era prima in classifica, con 4 lunghezze di vantaggio sui rivali cittadini.
La lotta per lo scudetto si è così riaccesa (terzo incomodo è il Napoli: terzo perché in quella posizione di classifica, ma con il potenziale per arrivare davanti a tutti in maggio), per la gioia soprattutto dei media di oltre confine. Molti tifosi nerazzurri sono indispettiti da tutta questa enfasi nel salutare con favore il sorpasso da parte dei cugini (in classifica, perché sul campo, a Napoli, in particolare nella ripresa, i ragazzi di Inzaghi hanno dimostrato di essere tutt'altro che in calo); ma è un dato di fatto che un campionato già deciso a febbraio deprime l'ambiente, e non è certamente il viatico per far vendere i giornali e per convincere la gente a fare gli abbonamenti alla pay tv, soprattutto quando la Juventus, come in questo periodo, è lontana dalla vetta. Può non piacere, ma è così. Non esiste controprova: ma se a inciampare, nelle medesime condizioni, fossero state Milan o Napoli, sarebbe sicuramente accaduto lo stesso.
Serie A riaperta, dunque. Ma quante possibilità ha effettivamente la truppa di Pioli di arrivare sino in fondo? Di sicuro, mentalmente, il livello di forma dei rossoneri è elevato: la vittoria nel derby in rimonta è stato un formidabile tonico, e la conferma, in Coppa Italia con la Lazio, a San Siro, ha sommato entusiasmo, buttato poi in campo domenica a San Siro contro la Sampdoria. Certo, l'ambiente non è serenissimo (la vicenda Kessié sta creando qualche attrito con i tifosi, come si è visto allo stadio), ma le vittorie hanno l'effetto taumaturgico di attenuare le polemiche interne. Premesso questo, la squadra sta recuperando alcuni infortunati (il vero tallone d'Achille per i rossoneri, costretti in alcuni casi a schierare anche le terze linee) e, non avendo impegni europei, a differenza delle concorrenti dirette, potrà risparmiare qualche energia in vista dello sprint finale. Dove, va detto, anche quelle mentali conteranno tantissimo, come (e anche più) di quelle fisiche.
Le rivali, va però detto, sono più forti. Il Napoli si ritrova in un'ottima posizione in classifica, nonostante una crisi infortuni autunnale che aveva decimato la rosa di Spalletti, e con l'ostacolo Coppa d'Africa alle spalle, considerato un po' lo spartiacque stagionale. Il primo tempo giocato con l'Inter sabato sera è stato forse il momento di calcio migliore dell'anno in assoluto; tuttavia, gli azzurri non sono stati capaci di chiudere a loro favore l'incontro e, nella ripresa, hanno subito il ritorno dei campioni in carica. La difesa, nonostante l'errore di sabato sera in occasione del gol del pareggio, resta il punto forte di una squadra che, avendo davanti giocatori di spessore, si accredita per poter rimanere in lizza sino al termine. Ora c'è l'ostacolo Barcellona in Europa League, partita prestigiosissima: e, se i partenopei andranno avanti, potrebbero anche decidere di puntare ad arrivare in fondo. E questo, logicamente, andrebbe messo in conto, in ottica scudetto.
Poi, c'è l'Inter. Che, secondo noi, è la vera arbitra del proprio destino. I nerazzurri hanno sinora dimostrato sul campo di essere la squadra migliore (è la seconda in campionato come monte ingaggi, va detto), sia come organizzazione di gioco, che come qualità. Ha avuto, nel girone d'andata, un cammino di una regolarità notevolissima, rendendolo tra l'altro compatibile con l'impegno europeo, tanto da riuscire ad approdare, dopo diversi fallimenti, agli ottavi di Champions League. Si è parlato moto della qualità del campo di San Siro, e di quanto abbia influito sulla problematica infortuni del Milan. Tuttavia, è oggettivo che l'Inter abbia giocato lo stesso numero di partite, con danni decisamente minori: merito, evidentemente, di una preparazione atletica differente. Lo scorso anno, in primavera, i nerazzurri volavano: e, probabilmente, anche a questo giro potrebbero farlo, e il piccolo calo atletico costato la sconfitta nel derby è stato, forse, un rifiatare in vista del grande impegno europeo col fortissimo Liverpool. Se poi i lombardi dovessero passare, sarebbe bellissimo, magari, vederli nei quarti con la Juventus (sempre che i piemontesi passino il turno, ovviamente), in un derby d'Italia a livello europeo che calamiterebbe le attenzioni di tifosi e media della vicina Penisola (e non solo) per settimane. Per noi, quindi, l'Inter resta la favorita numero uno: ma il bello del calcio è che, non sempre, a prevalere è la più forte. Altrimenti, ci occuperemmo d'altro.