Dopo le decurtazioni delle pene seguite ai fatti di Semine-Locarno, il Savosa Massagno ha scritto alla Federazione Ticinese di Calcio. Protagonista di un caso analogo, la società luganese si aspetta adesso un riduzione della sanzione.
Qui di seguito trovate la lettera integrale del Savosa Massagno:
Gentili Signori,
abbiamo appreso dalla carta stampata della revisione
della squalifica decretata dal Tribunale sportivo della FTC in relazione alla
rissa durante la partita tra Semine e Locarno dello scorso ottobre.
Come riportato nell’articolo, ” l’importante riduzione
della pena” è una “questione di valutazioni, più o meno severe” (cit), ma
comunque il presidente della FTC Fulvio Biancardi è “soddisfatto”, poiché “le
squalifiche di un anno non sono assolutamente da poco”(cit).
La squalifica di un giocatore è una sanzione
severissima, perché prevede l’esclusione da tutti gli allenamenti e le partite
e il divieto di partecipare a corsi di formazione. Essa preclude ogni
possibilità di giocare a calcio o semplicemente dedicarsi ad attività che si
svolgono sui campi di calcio.
Ovviamente la Federazione ricorre a questo
provvedimento nei casi gravi di aggressioni e risse, quindi di comportamenti
antisportivi e violenti, che con lo sport hanno poco a che fare.
La pena inflitta deve ovviamente essere proporzionata
alla gravità dell’atto commesso, ma, a nostro umile parere, dovrebbe avere un
duplice compito: la punizione e l’educazione.
Da un lato la punizione dovrebbe spingere a una
profonda riflessione sui comportamenti sbagliati e stimolare a non compiere più
atti simili. Chi usa la violenza, infatti non può giocare a calcio.
Dall’altro lato, tuttavia, l’allontanamento dalla
pratica sportiva, dovrebbe incoraggiare azioni virtuose, socialmente utili, che
mostrino il lato migliore della personalità. L’impegno in attività positive e
costruttive è indice di volontà di riscatto.
In base a queste valutazioni ci permettiamo di
avanzare dubbi che 5 anni di squalifica possano esser considerati in generale
un provvedimento equo. In accordo con il Tribunale dello sport riteniamo che la
pena commisurata a risse o aggressioni, laddove non ci sia recidività, non
debba superare la durata di uno o al massimo due anni. Sospensioni più durature non danno alcuna
speranza ai giocatori di esser reintegrati in una squadra, quindi risultano
punitive, ma non correttive.
Il problema appena affrontato riguarda da vicino il FC
Savosa Massagno. A maggio dello scorso anno un giocatore degli allievi A,
Alessio Pontillo, in uno scatto d’ira, ha aggredito un giocatore del AS
Breganzona durante una partita di campionato.
L’episodio, sulla cui gravità non discutiamo, è stato
punito con una squalifica di 5 anni: il ragazzo non potrà più giocare fino a 24
anni, senza possibilità di incorrere in una riduzione della pena per “buona
condotta”.
Il giovane si è impegnato da subito per dimostrare la
sua volontà di riscatto, cercando prima un contatto con il ragazzo aggredito, a
cui desiderava chiedere scusa personalmente, e poi mettendosi a disposizione
del Club per aiutare. Si è offerto di assistere agli allenamenti della Scuola calcio
a sostegno di allenatori e bambini, ha prestato servizio durante una
manifestazione in palestra, controllando gli accessi alla struttura per ore. È
sempre propositivo e disponibile
Piange il cuore a pensare che un giovane che desidera
espiare una colpa possa perdere ogni entusiasmo, costretto lontano dai campi
per un periodo lunghissimo.
Siamo convinti che sia compito del nostro Club e anche
della Federazione, educare i ragazzi e aiutarli a crescere indicando loro la
giusta strada da percorrere. Quando sbagliano devono essere puniti, ma bisogna
offrire loro la possibilità di redimersi, comprendendo gli errori e cercando di
non ripeterli più.
In 5 anni il nostro Alessio potrebbe allontanarsi
dall’ambiente sano che abbiamo creato intorno a lui con la squadra e i compagni
di una vita. Potrebbe cercare altre compagnie lontane dallo sport e perdersi.
Queste considerazioni pessimistiche, ma alquanto
realistiche, ci spingono a richiedere a tutti voi una riflessione profonda e
un’eventuale revisione della decisione presa.
Convinti che le vostre disposizioni rispondano alla
consapevolezza del ruolo fondamentale rivestito dalla Federazione nella
gestione dei giocatori, confidando nella vostra volontà di disporre
provvedimenti giusti e non solo esemplari, attendiamo una vostra cortese
risposta, nella speranza che assecondi i nostri desideri.
Cordiali saluti
FC Savosa Massagno