Calcio
Anche il Savosa Massagno vuole giustizia
Il caso dell'aggressione: il club del presidente Mayk Senkal scrive alla Federazione dopo le riduzioni delle pene di Semine e Locarno
Pubblicato il 17.02.2022 10:27
di Red.
Dopo le decurtazioni delle pene seguite ai fatti di Semine-Locarno, il Savosa Massagno ha scritto alla Federazione Ticinese di Calcio. Protagonista di un caso analogo, la società luganese si aspetta adesso un riduzione della sanzione. 
Qui di seguito trovate la lettera integrale del Savosa Massagno:
Gentili Signori, 
abbiamo appreso dalla carta stampata della revisione della squalifica decretata dal Tribunale sportivo della FTC in relazione alla rissa durante la partita tra Semine e Locarno dello scorso ottobre.
Come riportato nell’articolo, ” l’importante riduzione della pena” è una “questione di valutazioni, più o meno severe” (cit), ma comunque il presidente della FTC Fulvio Biancardi è “soddisfatto”, poiché “le squalifiche di un anno non sono assolutamente da poco”(cit). 
La squalifica di un giocatore è una sanzione severissima, perché prevede l’esclusione da tutti gli allenamenti e le partite e il divieto di partecipare a corsi di formazione. Essa preclude ogni possibilità di giocare a calcio o semplicemente dedicarsi ad attività che si svolgono sui campi di calcio.
Ovviamente la Federazione ricorre a questo provvedimento nei casi gravi di aggressioni e risse, quindi di comportamenti antisportivi e violenti, che con lo sport hanno poco a che fare. 
La pena inflitta deve ovviamente essere proporzionata alla gravità dell’atto commesso, ma, a nostro umile parere, dovrebbe avere un duplice compito: la punizione e l’educazione.
Da un lato la punizione dovrebbe spingere a una profonda riflessione sui comportamenti sbagliati e stimolare a non compiere più atti simili. Chi usa la violenza, infatti non può giocare a calcio.
Dall’altro lato, tuttavia, l’allontanamento dalla pratica sportiva, dovrebbe incoraggiare azioni virtuose, socialmente utili, che mostrino il lato migliore della personalità. L’impegno in attività positive e costruttive è indice di volontà di riscatto.
In base a queste valutazioni ci permettiamo di avanzare dubbi che 5 anni di squalifica possano esser considerati in generale un provvedimento equo. In accordo con il Tribunale dello sport riteniamo che la pena commisurata a risse o aggressioni, laddove non ci sia recidività, non debba superare la durata di uno o al massimo due anni.  Sospensioni più durature non danno alcuna speranza ai giocatori di esser reintegrati in una squadra, quindi risultano punitive, ma non correttive. 
Il problema appena affrontato riguarda da vicino il FC Savosa Massagno. A maggio dello scorso anno un giocatore degli allievi A, Alessio Pontillo, in uno scatto d’ira, ha aggredito un giocatore del AS Breganzona durante una partita di campionato.
L’episodio, sulla cui gravità non discutiamo, è stato punito con una squalifica di 5 anni: il ragazzo non potrà più giocare fino a 24 anni, senza possibilità di incorrere in una riduzione della pena per “buona condotta”.
Il giovane si è impegnato da subito per dimostrare la sua volontà di riscatto, cercando prima un contatto con il ragazzo aggredito, a cui desiderava chiedere scusa personalmente, e poi mettendosi a disposizione del Club per aiutare. Si è offerto di assistere agli allenamenti della Scuola calcio a sostegno di allenatori e bambini, ha prestato servizio durante una manifestazione in palestra, controllando gli accessi alla struttura per ore. È sempre propositivo e disponibile
Piange il cuore a pensare che un giovane che desidera espiare una colpa possa perdere ogni entusiasmo, costretto lontano dai campi per un periodo lunghissimo.
Siamo convinti che sia compito del nostro Club e anche della Federazione, educare i ragazzi e aiutarli a crescere indicando loro la giusta strada da percorrere. Quando sbagliano devono essere puniti, ma bisogna offrire loro la possibilità di redimersi, comprendendo gli errori e cercando di non ripeterli più.
In 5 anni il nostro Alessio potrebbe allontanarsi dall’ambiente sano che abbiamo creato intorno a lui con la squadra e i compagni di una vita. Potrebbe cercare altre compagnie lontane dallo sport e  perdersi.
Queste considerazioni pessimistiche, ma alquanto realistiche, ci spingono a richiedere a tutti voi una riflessione profonda e un’eventuale revisione della decisione presa.
Convinti che le vostre disposizioni rispondano alla consapevolezza del ruolo fondamentale rivestito dalla Federazione nella gestione dei giocatori, confidando nella vostra volontà di disporre provvedimenti giusti e non solo esemplari, attendiamo una vostra cortese risposta, nella speranza che assecondi i nostri desideri.
Cordiali saluti
FC Savosa Massagno