Intendiamoci: la buona
prestazione di ieri del San Gallo a Cornaredo non è stata una sorpresa. La
squadra si è rinforzata nel mercato invernale e, come dimostrato dai risultati
di questo girone di ritorno e dalla qualificazione alla semifinale di Coppa, è in
ottimo momento di salute. A mancare è stato invece il Lugano, apparso in
evidente calo dopo la prestazione di Zurigo, dove era uscito sconfitto, ma con
un punteggio troppo severo. Il Crus ha detto, in sala stampa, di aver preparato
la partita: infatti ha disposto i suoi con un inedito 3-4-1-2, per creare
densità a centrocampo, tenuto presente che i sangallesi pressano alti, e con
Lovrić a impostare le ripartenze in campo aperto di Bottani e Celar. Il gioco è
riuscito una volta sola nei primi 45' (traversa dello sloveno, che era però in
fuorigioco), perché gli avversari hanno pressato e raddoppiato costantemente
sui portatori di palla bianconeri, soffocando ogni tentativo di contropiede.
Certo, il gol a freddo ha influito (e anche qua, come già a Zurigo in occasione
del secondo e del terzo gol, la lettura della situazione da parte della
retroguardia è stata sbagliata), ma più sulla testa dei ticinesi che
sull'inerzia tattica dell'incontro, rimasta la medesima, almeno sino
all'espulsione di Quintillà.
Il Crus, che ieri sera, a
fine partita, si è assunto tutte le responsabilità di come sono andate le cose,
probabilmente, oggi si dovrà interrogare sulle capacità dei suoi di
interpretare spartiti differenti. Il tecnico, a fine partita, ha ammesso che a
suoi sono mancate qualità e precisione, che sono qualità indispensabili per
fare risultato. Tanti i passaggi sbagliati, tanti i duelli individuali persi o
neppure tentati, passando il pallone all'indietro. Il San Gallo è una squadra
che sa mettere la gara sui binari della tensione: tuttavia, a parte il rosso a
Quintillà (brutto il fallo su Bottani), hanno avuto un solo cartellino giallo a
carico. Sono stati più i bianconeri a mostrare un certo nervosismo, che ha
influito sulla prestazione. In superiorità numerica, i padroni di casa sono
riusciti a far avanzare il proprio baricentro di una ventina di metri, e hanno
così creato qualche situazione interessante (bella parata di Zigi su Bottani).
Tuttavia, nonostante la trazione anteriore degli ultimi 20', è mancato il guizzo
risolutore. Inevitabile è stato pensare al rinforzo in attacco che non è
arrivato: Aliseda ha i numeri, ma non è ancora pronto. Muci è una promessa, ma
forse non è ancora pronto per questi palcoscenici. Celar, da solo, non riesce a
reggere il peso del reparto.
E ora? In molti hanno visto,
in quanto accaduto ieri sera, gli effetti di una settimana complicata rispetto
alla vicenda dei rinnovi contrattuali. Pur senza cercare alibi, il Crus ne ha
parlato a fine partita, definendola una situazione nuova, con la quale fare i
conti. Situazione con la quale, bene o male, si dovrà confrontare, da oggi in
poi.
Questo Lugano ha sempre fatto
del gruppo la propria forza. Ora, a cadere sono state proprio alcune certezze
all'interno dello spogliatoio: perché quando sai che alcuni dei senatori se ne
andranno, diventa difficile, per gli altri, fare affidamento su di loro.
Aggiungiamoci l'incertezza sul futuro (è un intero reparto a smobilitare, oltre
al fatto che anche la retroguardia ha dimostrato, in queste ultime partite, di
essere perlomeno in difficoltà) ed ecco che ci si rende conto di quale tipo di
lavoro avrà davanti a sé il tecnico di Vacallo, da qua a fine stagione.
Stagione che, in ogni caso,
ha in programma ancora 14 partite di campionato e, soprattutto, una semifinale
di coppa svizzera, da giocare in casa. Le prospettive sono, quindi, le stesse
di 8 giorni fa, quando la squadra stava viaggiando per raggiungere il
Letzigrund, a sfidare la capolista Zurigo, con tutt'altro spirito. Non sarà
facile ricompattare lo spogliatoio: capitan Sabbatini, ieri presente in sala
stampa, anch'egli con il contratto in bilico, è apparso fiducioso sul proprio
futuro. Ed è un tassello importante. E il Crus è, probabilmente, l'unico che
abbia il carattere e le capacità per poter adempiere a questo compito. I
tifosi, ovviamente, se lo augurano. E sperano di vedere un Lugano diverso, già
a partire dal prossimo impegno in casa col Servette, altro cliente
difficile. $
(Foto Putzu)