Calcio
Ex bianconeri alla ribalta
Abascal e Tramezzani protagonisti, nel bene e nel male: parla chi li conosce bene
Pubblicato il 22.02.2022 11:15
di Carlo Scolozzi
Ci sono due ex bianconeri che... No, non è l'inizio di una barzelletta, ma il racconto di quello che è successo in questi ultimi giorni e che ha visto protagonisti nel bene e nel male due ex allenatori del Lugano, ossia lo spagnolo Guillermo Abascal e l'italiano Paolo Tramezzani.
Abbiamo quindi chiesto a chi li conosce bene di commentare la nonima del primo in qualità di allenatore del Basilea (rimpiazza l'esonerato Rahmen) e la stangata beccata dal secondo, che si è visto infliggere ben quattro giornate di squalifica dopo la sfuriata in occasione di Sion-Zurigo di domenica (bersaglio l'arbitro Scharer, che ha fischiato un rigore in favore della capolista al 97').
Nicola Bignotti, direttore generale del Chiasso, è anche lo scopritore di Abascal e chi meglio di lui può commentare l'intronizzazione renana? 
"Non mi sento lo scopritore di Guillermo, sono semplicemente quello che gli ha dato l'opportunità di debuttare al timone di una prima squadra. Ma il merito è delle sue qualità. Cosa penso di lui? Tutto il bene possibile, non mi stupisce che si arrivato ad allenare una squadra come il Basilea. Si tratta di un ragazzo molto capace, una persona molto intelligente. È competente e ha tutte le qualità per fare bene. Gli auguro il meglio per la sua avventura basilese, ha le capacità per imporsi, poi ci sono anche altre componenti che esulano, nel senso che la squadra dovrà seguirlo e ci vorrà anche un po' di fortuna. Ma ha il carattere e i mezzi per ottenere buoni risultati. Io e lui ci sentiamo ancora oggi, l'ultima volta proprio ieri".
Angelo Renzetti, invece, in quanto ex presidente del Lugano può fare luce sul comportamento di Tramezzani domenica al Tourbillon.
"In un certo senso non me l'aspettavo, perché l'ho sempre visto solo gioire un po' sopra le righe e mai aggressivo con l'arbitro. Ma è onestamente non mi stupisce, perché è portato a enfatizzare certe situazioni. Ritengo che ci sia della teatralità nel suo comportamento, non della cattiveria. In ogni caso, quando allenava il Lugano non sono mai capitati casi del genere. Mi è successo di incrociarlo ancora, ma dopo questa squalifica non l'ho sentito".