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La scelta di Shaqiri: una vita senza stress
Il nazionale ha sposato la causa dei Chicago Fire: ecco perché ha fatto bene
Pubblicato il 23.02.2022 05:33
di Kubilay Türkyilmaz
Ho letto le parole di Shaqiri alla sua presentazione nei Chicago Fire e mi è sembrato molto carico.
Credo che per lui il trasferimento negli Stati Uniti sia la soluzione migliore. Non mi sorprende che abbia fatto una scelta del genere. In fondo negli ultimi anni aveva giocato poco e in Europa non aveva più grandi sbocchi. Cambiare aria, in questo caso, può essere una buona idea.
Il problema di Shaqiri, che nelle big ha sempre fallito, è a livello di testa. Fatica ad adattarsi in ambienti in cui non è il leader, in cui non sente l’amore incondizionato di chi lo circonda.
Fece bene al Basilea o allo Stoke City, dove era una delle stelle della squadra.
Cosa che accade anche in Nazionale, dove è il numero uno e dove riesce a tirar fuori delle prestazioni migliori.
Andare ai Chicago Fire non sarà un problema per quanto riguarda la maglia rossocrociata: perlomeno avrà più partite nelle gambe, anche se gli spostamenti saranno più lunghi e stancanti.
D’altra parte è innegabile che se ha deciso di giocare in un campionato come la MLS è perché vuole avere meno stress: diciamo, con tutto rispetto, che si tratta di una specie di prepensionamento rispetto al grande calcio europeo.
Non sarei sorpreso se tra qualche anno venisse a Lugano, magari in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo stadio. Sarebbe un bel colpo per il club, soprattutto a livello di immagine.
Due parole anche sul Lugano, dopo la sconfitta contro il San Gallo.
Che potesse arrivare un momento difficile era preventivabile dopo tanta euforia.
Tra rinnovi e incertezze future, forse lo spogliatoio ne ha un po’ risentito alla vigilia della partita e qualche giocatore ha smarrito quella sicurezza che aveva con l’altra gestione. La base solida di questi anni si sta lentamente sgretolando e forse qualcuno soffre questi cambiamenti.
Incertezze che si sono insinuate nello spogliatoio e che poi si sono viste anche sul campo: ovviamente stiamo parlando sempre a livello inconscio.
Questo periodo particolare sarà importante per capire chi è pronto per il Lugano del futuro, accettando la nuova sfida e chi invece non lo è. Il calciatore deve sapersi esprimere anche in un contesto di insicurezza e in questo senso il passato insegna che questa squadra ha sempre saputo venir fuori dai momenti più difficili. Confido che lo farà anche stavolta. Contro il Servette mi aspetto una reazione.
Croci-Torti si è assunto finora tutte le colpe ma non credo che sia sempre la maniera giusta per affrontare la situazione. Adesso tocca un po’ anche ai giocatori risolvere alcuni problemi. Il mister può intervenire fino a un certo punto.