I tentacoli della piovra Putin sono molteplici e toccano
anche diversi aspetti dello sport che ritroviamo fin da noi; soprattutto
calcio, hockey e Formula 1 e fino in uno dei cantoni più piccoli della
Svizzera.
Gazprom non gestisce solamente la pipeline di gas che
fornisce importanti quantità dell’energia al centro Europa. Poche ore dopo che
l'esercito russo invadeva l'Ucraina, il consiglio di sorveglianza del club
calcistico tedesco dello Schalke 04 è andato su tutte le furie. Matthias Warnig
(66 anni) si dimetteva immediatamente. Era l'amministratore delegato del gasodotto
"Nord Stream 2" e sedeva per così dire come un cane da guardia nel
consiglio di sorveglianza per volere del principale sponsor dello Schalke, la Gazprom.
È solo un esempio dell'enorme influenza russa nel calcio
europeo. Perché dove c'è scritto Gazprom, c’è dentro Vladimir Putin. Il gigante
dell'energia è sponsor dello Schalke dal 2006. Per il momento, i biancazzurri
di Gelsenkirchen, ora in seconda Bundesliga, stanno ristampando le maglie in
vista delle prossime partite togliendo lo sponsor.
Ma per il resto l'accordo rimane intatto, almeno per il
momento. Secondo la "Bildzeitung", Gazprom continuerà a pagare 9
milioni di euro all'anno anche in seconda divisione; 15 milioni più 3 milioni
di bonus se sarà promosso. Oltre allo Schalke il colosso russo sostiene anche
la Stella Rossa di Belgrado e ovviamente lo Zenit San Pietroburgo.
Il club della città natale di Putin è una divisione di
Gazprom. In nessun altro luogo l'intreccio tra sport, affari e politica è così
stretto come allo Zenit. Ospitare la finale di Champions League il 28 maggio
nella Gazprom Arena è una sorta di riconoscimento per il club di Putin.
Ma… proprio in giornata si è tenuta una riunione speciale
del comitato esecutivo della federcalcio europea Uefa che gli ha tolto la finale, assegnandola a Parigi. Comitato esecutivo dove siede anche Alexander Dyukov, un
pezzo grosso di Gazprom ed ex presidente dello Zenit medesimo.
Come lasciavano trapelare le informazioni dell'agenzia tedesca SID, l'Uefa ha spostato la finale malgrado tutti gli intrecci esistenti. Gazprom è un partner vicinissimo
all’Uefa dove per la sua presenza nella sola Champions League paga 40 milioni
di euro all'anno. Inoltre, ci sono altre presenze in tornei come la Nations
League e, soprattutto, in vista dell'Europeo del 2024 in Germania.
Non è finita. Polonia, Svezia e Repubblica Ceca sono le
quattro squadre che in marzo sono impegnate nei playoff per le qualifiche ai
Mondiali del Katar… con la Russia. Le tre federazioni nazionali hanno già
scritto congiuntamente a Uefa e Fifa che non sentono il desiderio di recarsi a
giocare in quel paese.
L'offensiva nel calcio, compresa l'organizzazione della
Coppa del Mondo del 2018, sono stati importanti pilastri nella strategia
sportiva di Putin, così come i giochi olimpici invernali del 2014. Aver portato
i cinque cerchi a Sotchi alla prima candidatura (come nel caso di Torino nel
2006 su Sion) è stato un affronto verso i coreani di Pyongchang che diedero la
precedenza a Vancouver per il 2010.
Attorno alle infrastrutture sportive di Sotchi si disputa
da qualche anno il Gran Premio di Russia di F1 – il quale, tra le altre cose,
per volere di Putin potrebbe spostarsi a San Pietroburgo nei prossimi anni. Il
quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel e condottiere
dell’associazione dei piloti però ha già dichiarato che non vi parteciperà a
nessun costo invitando i colleghi e le squadre al boicotto: “Non ha senso
sostenere la Russia in queste condizioni”. Ebbene sempre in queste ore durante
le prove prestagionali di Barcellona sia riuniscono i diversi team che
vorrebbero cancellare la tappa russa di fine settembre, sostituendola con la
gara in Turchia. Osservazione: certo che toglierla a Putin per darla a Erdogan,
ce ne vuole…
Sponsor principale della scuderia Haas F1 è Uralkali, una
società mineraria vicina a Putin; interessante costatare che proprio un colosso
russo sponsorizzi una scuderia americana, certo, per far correre a suon di
sacchi di rubli rossi il moscovita Nikita Masepin. In vista delle ultime
sessioni di prove in Spagna, Haas toglierà i logotipi dalle macchine.
E veniamo dalle nostre parti. Nord Stream 2, di cui
dicevamo in entrata e dove il citato Matthias Warnig è direttore, è una società
con sede a Zugo, Baarerstrasse 52. Si tratta dello sponsor principale dell’EV
Zug, proprio il campione svizzero in carico nell’hockey, che naturalmente si
dichiara apolitico ma che segue attentamente l’evolversi della situazione. Affaire
à suivre, cioè, vediamo con che maglie giocheranno prossimamente tra la Resega
e la GottardArena e se seguiranno gli esempi di Schalke e Haas.
Presidente del consiglio d’amministrazione di Nord Stream
2 è tale Schröder, Gerhard Fritz Kurt Schröder, cancelliere tedesco prima
dell’era Merkel e consigliere del grande gruppo editoriale Ringier (“Blick” e
diverse altre testate).
Si sa che Schröder non fosse molto lontano dalla calata
di Gazprom in Germania. In questo paese certe voci vedrebbero la Merkel da
paciere per quanto stia combinando Putin. E se ci pensasse Schröder?
-.-