CALCIO
Il Crus si toglie i panni di Cereda e veste quelli di McSorley
Lugano-Servette: dopo due sconfitte senza segnare, bisogna dare un segnale
Pubblicato il 25.02.2022 13:15
di L.S.
Ha tanta voglia che arrivi la partita di domani sera. Glielo si legge in faccia e in fondo, basta ascoltarne le parole. Che sono tante e nascondono significati importanti.
Mattia Croci-Torti aveva voglia di parlare oggi, di raccontare le sue sensazioni, di esternare la sua carica.
Con il Servette non sarà una partita come tutte le altre. Certo, non è un quarto di finale di Coppa né tantomeno una semifinale, eppure domani sera a Cornaredo per il Crus è già un primo momento verità.
Non solo in termini di risultati, che ovviamente contano, come ha ammesso anche lui: no, questa volta il tecnico del Lugano ha voglia di capire, di sapere a che punto è la sua squadra.
Se davvero si dovrà parlare di crisi oppure se quella squadra che negli anni ha sempre saputo emergere dai momenti difficili, è ancora in grado di sferzare un salvifico colpo di coda.
Il Crus toglierà i panni del Cereda, paragone che in questi mesi molti gli hanno affibbiato, per vestirsi da McSorley. Sarebbe bello capire di più, entrare nelle pieghe di quelle parole non buttate là per caso, scavare a fondo. Una frase ad effetto che nella testa del mister doveva girare sicuramente da giorni.
Ma cosa avrà voluto dire? E perché proprio adesso?
Va bene l’identità, va bene quell’etichetta di motivatore che serve sempre nei momenti di imbarazzo, ma adesso serve qualcosa di più. Serve fare un passo avanti. Renzetti l’aveva chiamata Fase 3, lui la chiama fase McSorley.
Il nome non è importante, è il concetto che conta. È quel passo avanti che lui stesso si rende conto di dover e voler fare.
Al suo Lugano manca quel coraggio di far male agli avversari, mancano delle idee offensive e probabilmente anche gli uomini giusti. È possibile. Eppure il campionato va avanti, non si ferma, bisogna trovare delle soluzioni.
Con il San Gallo l’aveva studiata in un certo modo, convinto che avrebbe potuto far male a Zeidler. Non è andata bene. È stata forse la più brutta partita della sua esperienza in bianconero. Capita.
Con il Servette ci riproverà, tirando fuori un’altra soluzione. Il concetto sembra piuttosto semplice: non c’è bisogno di mettere troppa gente davanti per essere pericolosi, meglio avere il controllo della partita. Del centrocampo.
Da stratega sicuro di sé, il Crus non ha paura di rivelare quale sarà la sua tattica.
Che è importante certo, ma più di tutto lo sono la lucidità e la precisione. Che sommate, ti danno quel coraggio che è sembrato mancare ultimamente.
Superati, si spera, i discorsi sui rinnovi e su quei giocatori che l’anno prossimo non ci saranno più, è il momento di ricompattarsi, di vedere di che pasta sono fatti i suoi uomini. Vuole capire la consistenza del suo spogliatoio. Valutazioni importanti per il presente e per il futuro.
Il Servette ce lo dirà. Al di là del risultato. In fondo basterà osservare l’atteggiamento.