CALCIO
Svelato l'arcano
Credo di aver (forse) capito la metafora usata ieri dal Crus: Cereda o McSorley?
Pubblicato il 26.02.2022 09:33
di Giorgio Genetelli
Da Cereda a McSorley… Col Megadirettore ci siamo arrovellati in lunghi messaggi vocali continentali e notturni. Cosa avrà voluto intendere il Cruus? Abbiamo spianato le batterie a furia di ipotesi.
Gettonatissima l’idea del pragmatismo a scapito della complessità (32 msg=messaggi), forse il Cruus è pervaso dalle nostre chiacchiere online che hanno rivelato la famosa Fase 3 (24 msg), che però sinceramente io non ho capito bene (neanche la 1 e la 2).
Ci siamo soffermati anche sulla possibilità di identificarsi con lo sport cittadino perché forse prendere a esempio l’allenatore dell’Ambrì a Lugano potrebbe non essere salubre (12 msg, pochini).
O magari il Cruus non vuole tirar dentro l’amico Cereda nei suoi patemi quotidiani, preferendo scaricarli sulle solide spalle yankee del collega (1 msg mio senza risposta).
Può essere anche una questione geografica, la Leventina è fuori mano mentre la Resega è lì da toccare (nessun msg, solo pensato).
Il Megadirettore, abbronzatissimo, la butta anche sul clima, sulle palme del Ceresio che accomunano mentre gli abeti sono lontani e austeri (2 msg suoi, con poca convinzione).
La notte porta consiglio e mi sono svegliato con l’illuminazione: è una questione di lingua. Mi spiego. Visto che il Lugano è diventato americano, lo scatto d’opera è smetterla col dialetto e passare all’inglese. Tutto chiaro, Cereda capirà che per il Cruus è ora di abbandonare la visione dell’orticello coltivato a "Mai molaa" o "Sota", e volgersi all’internazionalità, la strada per fare carriera. McSorley dunque, perentorio e tecnico come la sua parlata. Mansueto apprezzerà, anche lui ha lasciato la dolce melodia dell’italiano. Briefing, Head Coach, Location, Fighting. Potato and Tomato. Well. Matthew Cross Twisted.
Niente messaggio al Megadirettore, dorme ancora.