Da Cereda a McSorley… Col Megadirettore ci siamo arrovellati
in lunghi messaggi vocali continentali e notturni. Cosa avrà voluto intendere
il Cruus? Abbiamo spianato le batterie a furia di ipotesi.
Gettonatissima l’idea del pragmatismo a scapito della complessità
(32 msg=messaggi), forse il Cruus è pervaso dalle nostre chiacchiere online che
hanno rivelato la famosa Fase 3 (24 msg), che però sinceramente io non ho
capito bene (neanche la 1 e la 2).
Ci siamo soffermati anche sulla possibilità di identificarsi
con lo sport cittadino perché forse prendere a esempio l’allenatore dell’Ambrì
a Lugano potrebbe non essere salubre (12 msg, pochini).
O magari il Cruus non vuole tirar dentro l’amico Cereda nei
suoi patemi quotidiani, preferendo scaricarli sulle solide spalle yankee del
collega (1 msg mio senza risposta).
Può essere anche una questione geografica, la Leventina è
fuori mano mentre la Resega è lì da toccare (nessun msg, solo pensato).
Il Megadirettore, abbronzatissimo, la butta anche sul clima,
sulle palme del Ceresio che accomunano mentre gli abeti sono lontani e austeri
(2 msg suoi, con poca convinzione).
La notte porta consiglio e mi sono svegliato con
l’illuminazione: è una questione di lingua. Mi spiego. Visto che il Lugano è
diventato americano, lo scatto d’opera è smetterla col dialetto e passare
all’inglese. Tutto chiaro, Cereda capirà che per il Cruus è ora di abbandonare
la visione dell’orticello coltivato a "Mai molaa" o "Sota", e volgersi
all’internazionalità, la strada per fare carriera. McSorley dunque, perentorio
e tecnico come la sua parlata. Mansueto apprezzerà, anche lui ha lasciato la
dolce melodia dell’italiano. Briefing, Head Coach, Location, Fighting. Potato
and Tomato. Well. Matthew Cross Twisted.
Niente messaggio al Megadirettore, dorme ancora.