La due giorni Cornaredo – Kybunpark mi ha svelato cose
impietose. A parte che il mondo ribaltato ha portato un freddo glaciale a
Lugano e un tepore magrebino a San Gallo, ma sono anche i 2098 contro i 18mila,
ma sono anche i centrocampisti, gli attaccanti e qualche difensore a sancire la
frattura. Forse anche il modo di vedere le cose del calcio.
Partiamo dal gioco, che non è mai una cosa campata per aria,
ma è data da chi sta in campo e da chi ve li mette. Contro il GC, la mediana di
Zeidler che poteva sembrare un rimedio alle assenze di Quintilla e Görtler ha
dispensato giocate e geometrie, dentro una facilità di corse e collegamenti.
Tre centrocampisti: Fazliji al centro, Ruiz e Toma mezze ali. Hanno dato
impulsi a tutta la manovra, esaltato i compagni, appassionato il pubblico. Dal
primo all’ultimo minuto. San Gallo che nel 2022 ha conquistato 13 punti in
cinque partite segnando 17 reti e balzando dall’ottavo al quinto posto. Al
Kybunpark i 18mila erano tutti in piedi a cantare e applaudire.
A Lugano, ahia. Forse è giusto che il centrocampo venga
smantellato. I generosi Sabbatini Custodio Lovric non hanno (più) la forza
geometrica del gioco di prima intenzione, e nemmeno la corsa negli spazi. La
squadra si spacca in due tronconi proprio perché il legaccio del centrocampo è
tagliato, finendo per schiacciare la difesa in basso e lasciare il martire
Bottani a tenere su palloni portati avanti da lui stesso in corse e dribbling
sfiancanti. Eppure, il Lugano ha ben sette punti in più del San Gallo, dovrebbe
essere ammirata questa cosa. E invece cosa succede? Il pubblico mugugna e
protesta, 2098 critici (sottratti gli ultras gemellati con i correligionari del
Servette che hanno acceso e esploso come se la partita non esistesse).
Insomma, si fa un gran parlare di progetto, inglobando
proprietà, nuovo stadio e acquisti. Ma servono anche idee chiare e prospetti
tecnici, non solo per le murature future, ma soprattutto per una svolta nel
gioco e nella partecipazione popolare. Altrimenti saranno mugugni, assenze e
vuoti.
Sì, il confronto tra le due partite è stato illuminante e al
contempo quasi improponibile.