FC LUGANO
Il Crus ha ricompattato lo spogliatoio
La vittoria contro il Servette servirà per ridare fiducia e morale dopo alcuni giorni difficili
Pubblicato il 01.03.2022 08:35
di Silvano Pulga
Per il Lugano, sabato sera, erano importanti soprattutto i tre punti. La squadra di Croci Torti veniva da due sconfitte consecutive in campionato; l'ultima, tra l'altro, in casa con il San Gallo, condita da polemiche, con l'allenatore apparso, forse per la prima volta in stagione, in difficoltà davanti alla stampa. Serviva vincere, quindi, contro un Servette che aveva messo nel mirino il quarto posto dei bianconeri. E vittoria è stata, infatti: sporca, se vogliamo, senza un gioco scintillante, ma con una prestazione difensiva di spessore, complice anche il ritorno in campo di Marić il quale, a dispetto dell'età, resta ancora il leader indiscusso della retroguardia bianconera.
Cosa resta della serata di Cornaredo? Il Crus ha dato piena fiducia alla sua vecchia guardia, a parte Lavanchy (squalificato e sostituito da Rüegg), in una partita difficile anche sotto l'aspetto ambientale. Pochi i presenti, come capita purtroppo troppo spesso, complice anche la diretta in chiaro sulla RSI. Tuttavia, se la partita si fosse messa male, non sarebbero mancati, probabilmente, mugugni e contestazioni.
I ticinesi, invece, dopo un momento di sbandamento, seguito a un inizio a buoni ritmi, hanno cambiato disposizione in campo e, pur con i soliti problemi in fase offensiva, hanno contenuto i ginevrini, senz'altro molto dotati dal punto di vista offensivo, a livello anche di tecnica individuale dei singoli. Inoltre, la buona sorte ci ha messo qualcosa: sicuramente ingenuo il fallo da rigore di Frick su Rüegg allo scadere della prima frazione, che ha consentito a Celar di trasformare la massima punizione, portando in vantaggio i suoi. Per non parlare del palo che, al 90', ha impedito al colpo di testa di Cespedes di insaccarsi sul palo lontano, con Saipi battuto. La rete del 2-0, confezionata all'ultimo istante dal duo Haile Selassie/Aliseda, potrebbe essere invece un buon segno per il futuro, anche prossimo.
Tutto bene, quindi? Se guardiamo la classifica, sì. I luganesi, infatti, non sono si sono tolti di dosso i ginevrini (ora indietro di 7 lunghezze), ma hanno anche messo nel mirino il terzo posto del Basilea, strapazzato a Zurigo, domenica, dalla capolista, e atteso nel prossimo fine settimana in Ticino, dopo il turno infrasettimanale. I renani vantano 4 punti di vantaggio, e potrebbero allungare; tuttavia, nulla impedirebbe ai bianconeri, ospiti a Zurigo del GCZ, di rimanere in scia e giocarsi, davanti al proprio pubblico, domenica pomeriggio, la possibilità di avvicinarsi sensibilmente al terzo posto in graduatoria. Poi, però, c'è da guardare anche ciò che si è visto in campo: il Lugano fatica molto nella fase offensiva e dietro, sulle palle ferme, talvolta va in difficoltà. Stessa cosa accade quando gli avversari prendono la retroguardia del Crus in velocità: lo abbiamo visto, per esempio, a Zurigo. Tuttavia, anche sabato sera Bedia si è creato una buona opportunità, conquistando palla a centrocampo e andando via in progressione: fortunatamente, per Bottani e compagni, non ha trovato il secondo palo, e Saipi ha potuto salvare.
In tutto questo, la sensazione è che il Crus abbia, nuovamente, ricompattato lo spogliatoio e, soprattutto, i giocatori più esperti: l'undici messo in campo sabato sera, a parte Rüegg (ma abbiamo la certezza che Lavanchy avrebbe giocato, se non fosse stato fermato dal giudice sportivo), sembrerebbe andare verso quella direzione.
Abbiamo sentito, a tale proposito, qualche critica nell'ambiente: a gennaio sono arrivati giocatori nuovi, e su quelli si dovrebbe puntare, secondo alcuni. La critica è fondata, sotto certi punti di vista; va anche tenuto conto, infatti, dell'aspetto ambientale. Abbiamo ancora negli occhi (e nelle orecchie) le contestazioni dei tifosi a Lavanchy, la settimana scorsa contro il San Gallo, e le reazioni piccate del giocatore a fine partita. Il nervosismo non aiuta, e fa perdere le partite. Tuttavia, stiamo dalla parte del tecnico. 
Il Lugano ha sempre fatto un vanto del gruppo, e della sua coesione, grazie alla quale è venuto fuori da momenti difficili, e non solo nel recente passato. Non solo: i giovani arrivati devono crescere, fermo restando che la seconda rete, confezionata dal duo Haile Selassie/Aliseda, è stata pregevole sia nella fase di preparazione che in quella di esecuzione. In questa fase della stagione, i bianconeri hanno ancora un campionato da onorare e, soprattutto, una finale di coppa svizzera da conquistare. Noi crediamo che giocatori come Lavanchy e Custodio, per fare due nomi tra quelli che il prossimo anno non saranno più a Cornaredo, avranno più di una motivazione per arrivare in fondo, soprattutto in Coppa. E che, quindi, il Crus faccia benissimo a considerarli ancora parte del progetto. I nuovi arrivati, nel frattempo, dovranno soprattutto lavorare e prepararsi al meglio. Avranno la loro occasione, e potranno dimostrare, in allenamento, che il mister sbaglia a tenerli fuori. I sottocenerini sono attesi da una primavera complessa, ma che potrebbe ancora regalare ai tifosi grandissime soddisfazioni; quindi, a ognuno il proprio lavoro. Al tecnico quello di schierare a ogni partita la formazione migliore; a noi della stampa di guardare le partite, fornendo di volta in volta in volta delle chiavi di lettura della situazione e, al pubblico, di venire allo stadio e sostenere la squadra. A giugno, come diceva Renzetti, tireremo la riga.  
(Foto Putzu)