HOCKEY: VITTORIA SUDATA CONTRO IL RAPPERSWIL. URGONO RINFORZI ALTRIMENTI SARÀ DURA
Zuri salva il Lugano: ma il mercato?
Domenichelli nervoso con gli arbitri ma a questa squadra servirebbero rinforzi
Pubblicato il 25.01.2021 09:42
di Doriano Baserga
Un grido di liberazione fortissimo da parte di tutto lo spogliatoio è ciò che abbiamo sentito ieri dopo la partita vinta dal Lugano grazie ad una prestazione eccezionale di Sandro Zurkirchen.
Il rientrante portiere bianconero non è ancora in perfette condizioni come ha confermato a fine partita: “Ho ancora dei problemi di concentrazione con la vista e nei primi minuti ho faticato parecchio a trovare il feeling con il disco. Se ho giocato oggi lo devo anche alle due partite disputate nei Ticino Rockets…”
Ma nessuno si è accorto di questo, neppure gli avversari che hanno continuato a cozzare per tutta la partita contro il muro… Zuri.
Se il Lugano è tornato alla vittoria il merito è principalmente suo e questo non lo nega neppure Serge Pelletier. “L’importante era tornare alla vittoria dopo le ultime quattro sconfitte e questo è stato merito principalmente del nostro portiere.”
Quindi i mali di questo Lugano non sono del tutto passati, anzi, il buon Pelletier dovrà lavorare parecchio per riportare i luganesi al livello di inizio stagione.
Una squadra che però poteva contare su due giocatori che sul ghiaccio facevano la differenza. Stiamo parlando di Carr e Kurashev, non due a caso. Elementi che stanno mancando moltissimo, inutile nasconderlo.
Con tutto il bene che possiamo volere a un grande professionista come Lajunen, Carr era il giocatore che serviva al Lugano. Il richiamo della NHL è stato più forte, ma forse in un contesto normale, ossia senza pandemia, il Lugano avrebbe tentato di tenerselo.
Difficile, in un contesto simile, chiedere miracoli a Pelletier.
Se aggiungiamo inoltre che gente come Loeffel o Suri non riesce a ritornare decisiva, in modo particolare nei power play, risulta difficile pretendere molto da questo roster.
In retrovia le asssenze dei giovani Riva e Wolf risulta essere più importante che mai e il ritorno dai Rockets di Zangger e Haussener, con tutta la stima che abbiamo per loro, non può certo trasformare la squadra.
Perciò capiamo il nervosismo di Hnat Domenichelli a fine partita, sfogato contro i direttori di gioco che per la verità hanno fischiato qualche penalità dubbia di troppo al Lugano, su tutte quelle di Arcobello e Heed.
C'è da dire che il difensore straniero con la sua presenza ha comunque portato un certo equilibrio in difesa mentre la firma di Wellinger per il  Davos non ha portato certamente tranquillità nello spogliatoio.
Domenichelli dovrà cavare dal proprio cilindro qualche colpo importante (portafoglio permettendo), altrimenti questo Lugano non migliorerà da quell'ottavo posto che detiene dallo scorso anno e che in queste ultime settimane ha purtroppo di nuovo ritrovato.
Samuel Guerra e Raphael Diaz seppur 35.enne, potrebbero fare al caso suo. Ma salvando i due stranieri Arcobello e Heed, Lajunen è un buon quinto e Boedker deve assolutamente essere più incisivo.
Domani altro test con il Berna alla Corner Arena, con gli orsi alla loro prima partita dopo oltre oltre 25 giorni di stop. Difficile capire come si presenteranno in pista.
Sta di fatto che in questo pazzo campionato sarà il primo confronto tra luganesi e bernesi. Roba da matti.