Calcio
Agnelli all'attacco dell'Uefa
Juve, Real e Barcellona rilanciano la Superlega
Pubblicato il 04.03.2022 11:04
di Angelo Lungo
Quiete, tempesta e di nuovo tempesta. La Superlega c'èJuve, Real e Barcellona rilanciano e ci credono. Tutto deve cambiare. La Champions è superata. I club devono incassare di più. Sono loro che fanno il successo del prodotto e intendono gestirlo direttamente. Agnelli ha sferrato un severo attacco all'Uefa, utilizzando parole chiare e forti.
Ecco la cronaca. L'occasione è stata la conferenza Business of Football Summit organizzata dal “Financial Times”.
Ceferin ha spiegato che i club sono liberi di creare una loro competizione, ma fuori dall'Uefa. Ha, poi, aggiunto: “Hanno usato una pandemia, ora usano una guerra. Sono stanco di questo progetto non calcistico. Vivono in un mondo parallelo. Per loro i tifosi sono solo dei consumatori”.
Ha rilanciato Tebas, il presidente della Lega spagnola, in maniera perentoria: “Queste società mentono più di Putin. Ci considerano degli idioti... Mi sento umiliato all'idea di far rivivere questo progetto”.
Ma tutti aspettavano le dichiarazioni di Agnelli e l'attesa non è stata vana, con nettezza ha dichiarato: “La Superlega per me non è un fallimento. Dodici club hanno firmato un contratto ed è ancora vincolante per 11”. Ha proseguito sostenendo che il sistema sta andando incontro al collasso. I costi aumentano esponenzialmente. Ma l'affondo più duro è stato contro l'Uefa: “Aspettiamo il giudizio della Corte di Giustizia Ue che potrà definire se l'industria in cui operiamo è libera e trasparente, oppure se l'attuale regolatore è monopolistico e non ci dà una struttura adeguata”.
Lo scontro è totale e asperrimo. Si è davanti a un tribunale.
Tutto gira attorno ai soldi. Il calcio di un certo livello costa e tanto. Il costo dei giocatori, tra cartellini e ingaggi, è fuori controllo. I casi City e Psg, che hanno risorse finanziarie infinite, non fanno testo, rappresentano un'anomalia. I club, rivoltosi, vogliono defenestrare l'Uefa: esautorarla. Pensano che il giocattolo potrebbe rendere ancora di più e gli incassi dovrebbero andare direttamente ai club. La promessa è una nuova gestione: competente e all'altezza dei tempi e renderà tutti più ricchi.
Si metta in pace il tifoso, lo attende il futuro, splendente, di consumatore.