CALCIO
Real sontuoso, PSG presuntuoso
Vincono gli spagnoli, in una sfida che ha tanti significati
Pubblicato il 10.03.2022 09:28
di Angelo Lungo
Una partita spettacolare ed emozionante, dove anche gli errori hanno avuto il loro senso. Real-Psg non ha tradito le attese, ha mantenuto quello che prometteva. La posta in palio era troppo importante per non essere ambiziosi. Bisognava osare e andare oltre. Soffrendo quando era necessario e aspettare. 90 minuti sono lunghi, specie al Santiago Bernabeu. Dove i padroni di casa sanno esaltarsi all'inverosimile, dove la pressione dei tifosi diventa asfissiante e opprimente. Si resiste solo con un carattere ferreo, se si vacilla l'impresa, di uscire indenni, è vana. In terra spagnola le partite non finiscono mai, durano tempi infiniti. I blancos vivono di certezze e consapevolezze. Un'albagia legittimata dal loro passato. Il blasone di sentirsi dei protagonisti eterni. Fanno pesare la loro autorevolezza continuamente: la espongono fieramente per incutere timore. E si avventano sulle debolezze dell'avversario. Un cinismo estetico: non rinunciano al gioco, alla tecnica ma sanno essere tremendamente attaccati al risultato. La vittoria come fine supremo. Una volontà di potenza ammantata di nitore.
La sfida capitale e tra capitali ha sancito che i progetti non si improvvisano e non si semplificano. Il calcio è materia opinabile e complicata. I soldi sono fini a se stessi. Una squadra deve avere un'anima. Ci deve essere l'identità, sentire l'afflato dei compagni. L'assalto del Psg al Real è fallito clamorosamente. La rivoluzione, che non è un pranzo di gala, può attendere. I parigini si sono dissolti, perché sono effimeri. Non conoscono il significato del sacrificio e dell'abnegazione.
Karim Benzema ha sovrastato Messi, Neymar e Mbappé. Il francese è inserito in un contesto funzionante. Si esibisce in un'orchestra che suona uno spartito esemplare e sperimentato. Non è certo il miglior Real della storia, ma poco importa. I francesi sono estemporanei, non giocano da squadra. I calciatori si sentono lì per caso. Parigi paga, lautamente e tanto basta. Vedere Messi in queste condizioni suscita mestizia.