CALCIO
“Questo Bellinzona è da Challenge League!”
Il mister dell'Etoile Carouge Thierry Cotting riconosce ai granata una forte personalità
Pubblicato il 10.03.2022 10:54
di Enrico Lafranchi
Con Thierry Cotting è un piacere dialogare. Al Comunale, durante la sfida tra il suo Etoile Carouge e il Bellinzona, che si è giocata domenica al Comunale, arriviamo persino a parlare del Bellinzona di Peter Pazmandy, Paulo Cesar, Kubi, Fargeon e di... Aeby, attuale tecnico dei granata.
“Sì, Jean-Michel è stato mio Allievo quando ero a Carouge: un ragazzo entusiasta, voglioso di crescere e tecnicamente dotato. Non mi stupì che Pazmandy lo volle a Bellinzona (1986-88)”.
Parlando della pesante sconfitta di domenica il tecnico sdrammatizza:
“Naturalmente non posso dire di essere contento, ma per come i ragazzi hanno giocato e si sono battuti sono soddisfatto. Probabilmente è un po’ complicato da spiegare, forse anche da capire: in effetti quattro gol sono tanti, sicuramente troppi. Ritengo comunque positivo il fatto che siamo riusciti a portarci sull’1-1 in un momento importante del match cercando anche di renderci pericolosi ogni volta che ne abbiamo avuto la possibilità. Chiaro che il 2-1 ci ha tagliato le gambe, i ragazzi hanno attraversato un momento di frustrazione. Ma il merito è tutto del Bellinzona che ha fatto valere la sua esperienza approfittando delle nostre sviste. In fondo a determinare il risultato sono stati questi piccoli “dettagli” (errori individuali, ndr).
Del Bellinzona cosa pensa?
“Premetto che il Bellinzona è una gran bella squadra, assolutamente la migliore di Promotion League. Aeby, dopo avere
lavorato benissimo in Romandia, è riuscito a formare un gruppo vincente anche in Ticino. Se lo merita, è bravo.
Il Breitenrain? Beh, i bernesi hanno dalla loro uno straordinario spirito di gruppo che fanno valere soprattutto nelle partite casalinghe: qualcosa di sbalorditivo!”.
Cotting è arrivato a Carouge all’ultimo momento:
“Mi hanno chiamato tre giorni prima della ripresa degli allenamenti dopo che Claudio Morelli aveva improvvisamente deciso di ritirarsi. Essendo a fine contratto con il Losanna (come formatore-istruttore, ndr) ho accettato senza indugio. Eravamo anche in emergenza di rosa, diversi buoni giocatori sono partiti per altri lidi: è stata una fortuna poter completare il contingente con dei giovani messici a disposizione dal Servette”.
Da ex squadra di lega nazionale (A, B) quali sono oggi le ambizioni dell’Etoile?
“Per noi è una stagione di transizione, non potrebbe essere diversamente. Per avere maggiori ambizioni il club -  che si è pure rinnovato nella dirigenza – deve per forza fare capo ad alcuni giocatori di un certo peso. La squadra in effetti è molto giovane: ha un’età media di 23 anni, ora lievemente in rialzo con l’arrivo di Vincent Rüfli, in prestito dallo Stade Losanna. Il nostro obiettivo attuale è di rimanere in Prima Lega Promotion cercando nel contempo di già preparare la prossima stagione con una squadra più competitiva”.
Mentre il Bellinzona…
“Ribadisco che è squadra di altra categoria”.
Come rispondono i ginevrini alle partite?
(Esita un attimo…) “Sicuramente le belle gare di Coppa svizzera (da sottolineare soprattutto l’exploit contro il Basilea e l’eliminazione del Winterthur, ndr) hanno aiutato a riportare un po’ più di gente alla Fontenette. Spero continui così anche per il Bellinzona (e qui il mister ricorda i 16/17 mila ai tempi di Paulo Cesar e Mario Sergio… - ndr)”.
Domenica al Comunale c’erano almeno 1500 persone. Come già riferito in cronaca abbiamo notato sia sugli spalti che in tribuna molti giovani. È indubbiamente un segnale molto positivo per la società. Fa ovviamente piacere che la squadra granata, contrariamente alle altre due ticinesi (a Chiasso 200 spettatori, seppure con l’entrata gratuita al Riva IV: non ci resta che piangere) generi ancora oggi tanta passione popolare in attesa, speriamo, del grande rientro nell’élite del nostro calcio.