CALCIO: FACCHINETTI HA PARLATO A FUORIGIOCO DEL SUO MOMENTO A LUGANO
Facchinetti: "Spettacolo? Per ora facciamo i punti..."
Il difensore del Lugano ha parlato a Fuorigioco del suo momento e di quello della squadra
Pubblicato il 26.01.2021 09:11
di Red.
Nel Lugano che attualmente è secondo in classifica, sta trovando ancora poco spazio.
Eppure, in quei 379 minuti finora giocati da quando veste bianconero, ossia da fine ottobre scorso, Mickaël Facchinetti ha dimostrato di poter essere molto utile a questa squadra.
Ha sostituito spesso a gara in corso lo spagnolo Guerrero, nell’ormai famoso 3-5-2 di Jacobacci, anche se lui può giocare qualche metro più avanti. Come già fece in passato nello Xamax o nelle selezioni giovanili rossocrociate.
A Lugano sarebbe dovuto arrivare nel 2012 ma il suo agente Semeraro, dopo il fallimento dello Xamax (suo nonno fu lo storico presidente per molti anni), lo portò al Chievo. Un’avventura che durò poco prima del ritorno a Neuchâtel.
Ieri sera a Fuorigioco il giocatore ha parlato di questi primi mesi in bianconero.
“In effetti con il Lugano si parlò anni fa durante quella finestra di mercato ma poi alla fine non se ne fece nulla. Dopo quasi dieci anni sono qui, vuol dire che era destino. Lo stadio? Me ne parlarono già ai tempi e sono contento se verrà veramente costruito questa volta...”.
E a Lugano ritrova una società decisamente diversa: quel Lugano era in Challenge League, questo invece punta all’Europa.
“Siamo un’ottima squadra che sta facendo un bel campionato. La classifica è corta ma noi possiamo giocarcela con tutti”.
Difesa ermetica ma attacco che purtroppo stenta ancora a trovare la via della rete.
“Dobbiamo senza dubbio migliorare la fase offensiva ma non sono d’accordo con chi dice che giochiamo male. Spesso usciamo dalla difesa con la palla al piede e riusciamo a coinvolgere molto bene i centrocampisti”.
E a chi chiede più spettacolo cosa dice?
“Che certo sarebbe bello poter fare più gol e giocare un calcio spettacolare ma per ora va bene così. Stiamo facendo punti e questa in fondo è la cosa più importante. È vero che non abbiamo tantissime occasioni da gol ma per fortuna spesso riusciamo a mettere il pallone in rete. In fondo siamo un po’ cinici e questa è una bella dote nel calcio”.
È stato importante vincere a San Gallo per evitare di cadere in una piccola crisi, vero?
“Secondo me non eravamo in crisi anche se i risultati non arrivavano come pensavamo. Abbiamo sempre incassato pochi gol a dimostrazione che la squadra aveva un certo equilibrio. Certo che poi tornare sulla strada della vittoria ci ha fatto molto bene sia per la classifica che per il morale”.
Spesso questa squadra ha risolto le partite nel finale: cosa vuol dire?
“Significa che abbiamo una bella forza mentale, che non ci diamo mai per vinti. Solo chi ha un grande carattere compie questo tipo di rimonte”.
A proposito di finale di partita, tu entri spesso dalla panchina.
“Come tutti vorrei avere più spazio, ma con i cinque cambi sappiamo che entreremo quasi tutti in campo e perciò siamo molto più stimolati. Credo che questa nuova regola abbia cambiato molto il calcio e permette agli allenatori di avere tutti i giocatori sempre in tensione durante la gara”.
Dietro allo Young Boys c’è una bella lotta. I bernesi sono davvero imbattibili?
“’E una squadra che ha cambiato poco, che vanta grande esperienza e che vince le gare importanti spesso senza grossi sforzi. Alla lunga è senza dubbio la più completa. Dietro c’è grande equilibrio e anche il Lugano può dire la sua”.
Si parla spesso di arbitri e VAR: a quasi 30 anni (li compirà il 15 febbraio) cosa ne pensa di questa evoluzione arbitrale?
“Purtroppo sto notando che con la VAR non c’è sempre la stessa linea: a volte gli arbitri vanno a vedere il video, altre volte invece no. Se c’è un contatto o una situazione strana l’arbitro dovrebbe sempre andarli a vedere. Dipende tutto da lui, ha questa facoltà e perciò non capisco perché ogni tanto non lo facciano”.