LA PERLA DEL CRIS
Questo Ambrì che sa solo vincere...
Sarebbe un peccato restare fuori proprio sul più bello: ci sarà tempo dopo per le analisi
Pubblicato il 14.03.2022 10:02
di Cristiano Perli
È il giorno della verità. Dentro o fuori.
Ci vorrebbero calma e sangue freddo: facile da dire, meno da fare.
Chi se lo sarebbe immaginato di arrivare fin qui, a giocarsi tutto nell’ultima partita?
L’Ambrì ormai sa solo vincere: non avrei mai pensato di scriverlo e invece è così.
Stasera dobbiamo vincere ancora, mi pare ovvio, e sperare nel Losanna a Berna. A questo punto nulla è impossibile.
Saremo in pista con il solito entusiasmo e la solita passione, anche se qualcosa, nelle ultime ore, ci ha rovinato un po’ la digestione.
Fra squalifiche (quelle di Mc Millan e Grassi sono difficili da accettare) e infortunio, saremo decimati. Eppure sentiamo una spinta che non avevamo mai avuto.
Concentriamoci su questi 60 minuti e poi ci sarà tutto il tempo per chiedersi dov’era questa squadra nel lungo inverno.
Per tanto tempo abbiamo scritto che questo Ambrì non era brutto, assolutamente no, ma gli mancava qualcosa. Difficile da spiegare, difficile da identificare.
Gli stranieri, la mentalità o altro. Chissà.
Tutte domande che sembrano essere state cancellate dalle ultime cinque vittorie, a cui ha contribuito, giusto riconoscerlo, anche l’arrivo di quel formidabile portiere che è Juvonen. Un autentico fuoriclasse.
Oggi, se me lo permettete, vorrei chiudere con due “chicche”.
La prima è appunto legata al portiere finlandese, che venerdì a fine gara si è lasciato andare a uno show di che raramente vediamo fare da un portiere. Stimolato dal pubblico che lo osannava, si è cimentato in alcune “prestazioni” ginniche che ci hanno fatto temere per la sua salute.
La seconda, se mi permettete, è di natura personale. Venerdì il vittorioso Ambrì ha salutato nel migliore dei modi l’esordio del mio nipotino (nella foto) che ha assaggiato il fascino della “nuova Valascia”.
È l’inizio di un lungo percorso che spero gli possa regalare soddisfazioni sportive ma soprattutto umane. Beato lui che lo potrà fare sempre al caldo di una pista eccezionale.