HOCKEY
Spirit in the sky
L'Ambrì, la musica e l'autista con cui festeggiare una notte magica
Pubblicato il 15.03.2022 09:16
di Giorgio Genetelli
E poi c’è un genio che alla radio mette su Spirit in the sky, forse senza saperlo, più probabilmente con la consapevolezza di poter stortare il palinsesto musicale e lasciarsi andare per la clamorosa impresa dell’Ambrì.
Ebbene sì, ebbene, questo è l’Ambrì, come dice Paolo Duca, in apnea da dieci giorni per riuscire a riemergere dalla Fossa delle Marianne in cui si era ficcato da secoli. Sono riemerso anch’io da altrettanti lunghi anni di disaffezione, appena concluso quella sorta di allenamento da vecchi al quale mi costringo, e poi al bar con la birra ho acceso il telefonino, con il suo schermo minuscolo. Non ho nemmeno guardato l’Ambrì, che non lo davano e poi già vinceva per quattro a uno, mi sono dirottato sul Berna e senza vedere il disco a causa della vista in caduta libera cercavo di intuire i pericoli di una rimonta dell’Orso sul Losanna.
Poi ho rischiato di essere preso sotto da un paio di auto e sono salito sul bus senza schiodarmi dallo schermo piccolissimo. L’Orso è crollato e l’autista, dalle parti di Gordevio, si è scusato per farsi i fatti miei nel chiedermi i risultati. Ha alzato un pugno nella notte valmaggese. Abbiamo festeggiato solo io e lui, ma con convinzione. Lì è partita Spirit in the sky e l’ho canticchiata mentre marciavo impettito verso casa, senza più nessun dolore alle ginocchia, ecco.