Calcio
Gli esperimenti del Crus
Nulla impedisce d'inseguire il piazzamento europeo provando nuove soluzioni
Pubblicato il 16.03.2022 10:56
di Silvano Pulga
Qualche stagione fa, Fabio Celestini, uno che di calcio ne capisce, aveva usato un argomento solido, parlando dell'inadeguatezza della formula della Super League svizzera. In particolare, si sosteneva che una classifica con sole 10 squadre non creava i presupposti per poter fare esperimenti, inserire nuovi giocatori e valorizzarne altri. Come finì quella stagione lo ricordiamo bene, con i bianconeri che si qualificarono alla fase a giorni di Europa League, poche settimane dopo aver ottenuto la salvezza matematica. A dimostrazione che Fabio aveva ragione da vendere. E, in quell'anno, l'impossibilità di non fare esperimenti portò a un risultato strepitoso. Meglio non farli, insomma, se si vuole arrivare in alto?
Potrebbe essere un'opzione, in effetti. A questo giro il Crus, invece, nonostante le dieci squadre, grazie alle dinamiche stagionali, che hanno spezzato il campionato, indirizzando in modo evidente già ora la lotta per non retrocedere, ha la possibilità di fare esperimenti. Il tecnico, lo ha detto chiaramente, ha ovviamente nel mirino la semifinale di Coppa svizzera, contro un Lucerna detentore del titolo e in ripresa (i confederati hanno vinto anche ieri, in casa con il GCZ). Questo significa, anche se la partita è lontana (si giocherà il 21 aprile) centellinare le forze, prevenire (nel limite del possibile) gli infortuni, arrivare al massimo della forma fisica. Troppo importante il traguardo, troppo grande l'occasione per farsela sfuggire.
Ma non solo: leggendo la formazione di sabato sera, erano cinque o sei i nomi a rischio (alcuni sicuri) di cancellazione dalla rosa bianconera per la prossima stagione. Non solo: tutti hanno dato il loro contributo per una prestazione, che è stata la migliore sicuramente da inizio anno, e tra le più belle in stagione, contro un avversario tradizionalmente ostico, oltretutto in trasferta. 3 reti il Sion non le incassava da tempo; ma tutta la squadra ha girato benissimo. Custodio, Lovrić, Marić e un Bottani (alla miglior prestazione di stagione) hanno fatto la differenza. 
A nessuno però sono sfuggiti gli esperimenti del Crus: arrocco Custodio/Rüegg, Lovrić in una nuova posizione, Sabbatini più avanzato. Il tutto in attesa di alcuni tra i nuovi (Aliseda, ma non solo) i quali, il prossimo anno, saranno l'ossatura del nuovo Lugano. Si è detto che i risultati di questo fine settimana ripropongono ancora, per i ticinesi, l'obbiettivo terzo posto. La matematica dice quello, certamente. Tuttavia, nulla impedisce d'inseguire questo piazzamento, provando nuove soluzioni. Certo, le squalifiche di questo sabato obbligavano a trovare qualche idea nuova per la formazione. Ma siamo dell'idea che il tecnico, da qua in avanti, ci proporrà spesso qualcosa di nuovo.
Si rischierà qualcosa? Non sappiamo. Di sicuro, l'allenatore ha saputo, ancora una volta, trovare le parole giuste nel chiuso dello spogliatoio, ricompattando un gruppo che l'annuncio a sorpresa della società, sui contratti di Custodio e Lavanchy, sembrava aver incrinato. I giocatori si sono stretti tra loro, con l'obbiettivo finale di Berna sullo sfondo. Le prestazioni di Custodio (ma davvero non si può provare a farlo restare sulle rive del Ceresio?) e Lovrić, sicuro partente, sono garanzia che i due (e non solo loro) continueranno, sino all'epilogo di stagione, a uscire con la maglietta bagnata. 
Scontato? Per qualcuno sì: sono pagati, si dirà. Noi diciamo che, invece, c'è dietro un "manico" di quelli buoni. Perché se quando si fallisce diciamo che la colpa è del "manico", a maggior ragione la responsabilità deve esserci anche per i risultati positivi. E allora diciamolo: piena fiducia a Mattia Croci Torti; lasciamogli fare i suoi esperimenti, anche se dovessero (ma è così scontato?) costare qualche punto in classifica. Del resto, è giusto farli. E, anzi, come scrivevamo in premessa, c'era chi, anni fa, da allenatore già affermato, lo chiedeva come presupposto indispensabile per lavorare bene. Avanti, quindi: a fine stagione, come diceva Angelo Renzetti, "tireremo la riga".