Calcio
United, crisi continua
Eliminati dalla Champions, i Red Devils non giocano da squadra perché non lo sono
Pubblicato il 16.03.2022 11:17
di Angelo Lungo
Un Atletico Madrid normale elimina lo United. I padroni di casa erano confrontati con un avversario in crisi d'identità. Il “cholismo” sembra aver perso il mordente: procede per inerzia. Ma i Red Devils non hanno né forza né consapevolezza. Nessun stimolo dal passato pare scuoterli dal torpore in cui sono precipitati. Nessuna traccia di orgoglio li spinge a essere, un minimo, competitivi. Non ci riesce nemmeno l'afflato dell'Old Trafford, la spinta magnifica dei suoi tifosi è inutile. Calma piatta: un presente decadente e un futuro tutto da decifrare.
L'era Ferguson è un lontano ricordo. Lo scozzese aveva riportato il club ad antichi fasti, dopo anni di sofferenze. Componeva e ricomponeva la squadra. Ogni scelta pareva azzeccata. Vittorie continue. Gioco moderno. Un modello: per progettualità e lungimiranza. La popolarità dei “rossi” divenne mondiale. Un ritorno economico straordinario. Lo United era una potenza: sul piano sportivo e su quello delle disponibilità finanziarie.
Ma nel calcio tutto cangia. Gli equilibri sono precari. La vittoria non è matematica. Tante variabili e troppi concorrenti. All'improvviso Manchester è diventata “City”. Sono arrivati i soldi, a fiumi, degli sceicchi. Dopo un apprendistato costoso dei primi anni, gli arabi hanno capito come utilizzare il giocattolo. E l'ultimo derby ha mostrato lo stato dei fatti: non c'è confronto, City troppo forte.
Lo sprofondo dello United ha un inizio preciso: l'abbandono dell'amato Ferguson. Una dipartita, avvenuta nel 2013, che ha aperto una crisi inarrestabile. Le risorse non mancano: via all'acquisto di giocatori, via all'ingaggio di allenatori. Ma non si vede un costrutto, non si scorge un'idea. Si spende per spandere: si arricchiscono calciatori, tecnici e procuratori. Leggendo la rosa si rimane basiti: secondo “Transfermarkt” vale oltre 800 milioni di euro.
Ma le squadre non si costruiscono solo con i soldi, sarebbe triste e facile. Hanno bisogno di un'anima: il soffio che le fa volare. Necessitano di uno spirito: il pensiero di essere un gruppo.
Ma si consolino i tifosi dello United: bisogna saper perdere, non sempre si può vincere. Mica tanto.