Iniziamo col ringraziare “l’invenzione” dei preplayoff, pensati dopo l’allargamento a 13 squadre (e in futuro 14) della nostra National League.
Senza questo salvifico accorgimento saremmo qui a scrivere di ben altro. Lugano e Ambrì si sono intrufolati con grande tempismo in questo nuovo meccanismo e adesso, perché no, sono pronti ad approfittarne.
Dell’Ambrì, che ha acciuffato l'ultimo posto disponibile, abbiamo ancora addosso le immagini di una serata folle e magica: la vittoria sul Rapperswil e la contemporanea débâcle del Berna, in una congiunzione di risultati che non poteva essere più bella e indimenticabile.
Sei vittorie consecutive, da non crederci. Grazie al portiere, al cedimento dei bernesi e chissà di che altro. Tutto plausibile, ma queste imprese, per poter essere raccontate, vanno compiute. E la squadra di Cereda ce l’ha fatta. Onore a lei.
Perché l’Ambrì si sia svegliato tardi, ma in ancora in tempo, sarà materia di discussione nella lunga estate leventinese.
Cereda, che pensava di dover vivere un post-season complicato, può invece tirare un sospiro di sollievo. L’obiettivo è stato raggiunto. Col fiatone, è vero, ma importante era farcela. E in questo modo, è ancora più bello.
Ora arriva la parte più intrigante, carica di interrogativi. Come si comporterà l’Ambrì in queste partite contro il Losanna?
Sarà appagata e senza quella bava alla bocca vista nelle ultime partite (come era capitato quando si era qualificato i playoff) o riuscirà a surfare sull'onda dell'entusiasmo?
Perché se è vero che l’exploit è stato considerevole, adesso sarebbe importante dare un vero segnale di maturità e consapevolezza. Dimostrare di essere forti e soprattutto affamati. Per chiudere bene la stagione e soprattutto per lanciare al meglio la prossima.
Questa è l’occasione che l’Ambrì si è meritato per fare un passo in avanti verso quelle ambizioni sportive che prima o poi bisognerà avere.
Ecco perché, al di là di come finiranno, queste partite sono importanti.