HOCKEY
McSorley, adesso tocca a te!
Il Lugano affronta il Ginevra e si affida al suo trascinatore, che ora può fare la differenza
Pubblicato il 18.03.2022 10:23
di L.S.
Un nono posto deludente, senza “se” e senza “ma”.
È vero, ci sono stati infortuni, il covid e le Olimpiadi: chi più ne ha, più ne metta.
Eppure tutto questo non giustifica una stagione decisamente al di sotto delle aspettative.
Il Lugano di McSorley per ora è una squadra incompiuta, che ogni tanto sfoggia il vestito della festa, ma che spesso appare sciatta e senza quella luce negli occhi.
Ogni tanto azzecca una partita che fa dire: “ecco il vero Lugano” o “i bianconeri si sono svegliati”.
Parentesi di una triste e apatica monotonia, fatta di errori grossolani e di alti e bassi difficilmente spiegabili.
Per ora la grande delusione è stata senza dubbio McSorley, che a questa squadra avrebbe dovuto infondere soprattutto il suo carattere e la sua personalità.
Ci si aspettava una squadra più sul pezzo, più convinta dei propri mezzi e invece i bianconeri sono apparsi spesso incerti e fragili.
E McSorley dov’è finito? Cosa sta facendo?
Per ora tante dichiarazioni di circostanza che ne hanno ridimensionato il mito di trascinatore e leader.
Ora però l’hockey chiude la prima pagine del libro e ne apre un’altra: non si sa quanto lunga e soprattutto ancora bianca. Vergine. Sarebbe l’occasione finalmente di scrivere qualcosa di bello, che resti nel tempo. Una storia da leggere e che appassioni.
E allora è proprio a lui, al grande capo, che si chiede di risvegliare dal torpore una squadra e un ambiente che sembrano lontani dalle vibrazioni e dalle emozioni del momento decisivo della stagione.
Il destino potrebbe aver dato una mano a McSorley, mettendogli di fronte l’amore di una vita, quel Ginevra in cui ha alimentato il mito del “guru”.
Quale avversario migliore, per iniziare finalmente a lasciare il segno e per lanciare una stagione, che in caso di sconfitta, verrebbe ricordata come una delle più deludenti di questo decennio?
Allora caro Chris, tocca a te: tira fuori quelle qualità che nell’hockey svizzero tutti ti hanno sempre riconosciuto. È adesso il momento. Non ci sarà un dopo.