Calcio
L'abdicazione dell'Inter
Napoli e Milan fanno sul serio, i nerazzurri sono in caduta libera
Pubblicato il 20.03.2022 10:32
di Angelo Lungo
C'è una notifica da parte del Campionato, il messaggio dice che: l'Inter difficilmente bisserà il successo della scorsa annata. La seconda stella si allontana e di molto. La Beneamata ha deciso di confermare il se stesso esistenzialista. Ecco la volubilità, l'umoralità che prende, inesorabile, il sopravvento. Non si tratta di un semplice passaggio a vuoto, ma di un vero è proprio crollo. Dopo uno splendido girone d'andata, la marcia attuale, dei Campioni d'Italia, è da squadra da retrocessione. I numeri sono impietosi e spiegano una flessione continua e che non sembra arrestarsi. Il capro espiatorio è stato individuato: Simone Inzaghi. Addossare a lui tutte le responsabilità è semplicistico. Ha delle attenuanti: raccogliere l'eredità di Conte non era facile; Lukaku, in Italia, era decisivo, era capace di vincere quasi da solo le partite; Hakimi faceva la differenza, il terzino era imprendibile; Eriksen, quello dell'ultimo periodo, assicurava una cifra tecnica notevole. Ma il tecnico sembra in confusione. Non riesce a uscire dal suo schema tattico e a proporre delle alternative. Non ha nessun piano di riserva. E, forse, manca di carattere: quello che inchioda i giocatori, li sprona fino all'eccesso, li stimola sino all'inverosimile.
Il campo dice che il titolo se lo giocheranno Milan e Napoli. Hanno sofferto, ma stanno mostrando tenacia. Ecco la forza di volontà che spinge ad andare oltre i propri limiti. Il traguardo della vittoria è lì a portata di mano.
I rossoneri giocano con ambizione e sfrontatezza. Sono un collettivo coeso. Sono consapevoli che hanno un'occasione che pencola tra unicità e rarità. E scucire lo scudetto dalla maglia dei cugini costituirebbe l'apoteosi. Sarebbe il successo di Maldini: significherebbe che c'è un modo sostenibile, in termini economici, per gestire un club.
Il Napoli ha calato il suo asso: Victor Osimhen. Il nigeriano sta impressionando. Forza e tecnica al servizio dei compagni. La punta, nonostante la sua giovane età, si sta prendendo, letteralmente, sulle spalle la squadra. Ha le movenze di un atleta magnifico e le sue potenzialità appaiono di livello.