HOCKEY: IL MOMENTO DELL'AMBRÌ SPECCHIO DI UN HOCKEY CHE NON SI DÀ PER VINTO
Ambrì, lampi di... continuità
Nonostante le difficoltà del campionato i biancoblù di Cereda hanno trovato la giusta via?
Pubblicato il 27.01.2021 09:39
di L.S.
L’Ambrì ha perso a Losanna, d’accordo, ma la prestazione resta.
A dirla tutta, con un po’ più di cinismo sottoporta, i biancoblù avrebbero anche potuto vincere.
Ma in questo campionato bizzarro e insolito, va bene così. Come dice sempre Cereda, è la prestazione che conta. E l’Ambrì, a parte la sconfitta tennistica contro il Losanna di qualche giorno fa, sembra aver trovato un minimo di continuità. Che di questi tempi non è poco.
Affrontare con il piglio di ieri sera una squadra che solo qualche giorno prima ti aveva “umiliato”, se non nel gioco almeno nel risultato, è senza dubbio meritevole. Significa che il gruppo ha carattere e che lo staff ha saputo toccare le corde giuste.
La sensazione, parlando con gli addetti ai lavori, è che la difficoltà di questa stagione risieda soprattutto nel ricaricarsi mentalmente, nel possedere l’abituale brillantezza mentale. Manca il pubblico, cala la tensione e diventa difficile caricarsi delle emozioni necessarie.
Il problema, per ora, non è ancora il fisico di questi atleti, che nonostante gli impegni ravvicinati, per ora regge. Per ora.
Interessante notare anche la gestione dei due portieri in casa Ambrì. Sul 3-0 contro il Losanna, Ciaccio esce e lascia il posto a Conz. Due giorni dopo tocca ancora a Ciaccio. Passano due giorni e si punta su Conz.
Entrambi, nelle ultime due partite, sfoderano prestazioni di ottimo livello.
Sarebbe interessante capire qual è il ragionamento e la riflessione che stanno alla base di queste scelte. Una cosa è sicura: spesso i portieri in questa stagione, e il discorso vale anche per il Lugano, hanno tirato fuori delle prestazioni importanti. Chissà se la mancanza di pubblico è un caso oppure no.
Intanto tra quarantene, partite rinviate e calendario modificato, l’hockey riesce ad andare comunque avanti. Ieri è tornato a giocare anche il Berna. Meglio tardi che mai verrebbe da dire.
Nonostante le mille difficoltà sembra che il mondo dello sport in generale abbia capito che poter continuare a fare il proprio lavoro di questi tempi è un privilegio. E anche se ci si dovesse ridimensionare un po’, non sarebbe un dramma.
In attesa di tempi migliori. O forse no.