L’Ambrì ha perso
a Losanna, d’accordo, ma la prestazione resta.
A dirla tutta,
con un po’ più di cinismo sottoporta, i biancoblù avrebbero anche potuto vincere.
Ma in questo campionato
bizzarro e insolito, va bene così. Come dice sempre Cereda, è la prestazione
che conta. E l’Ambrì, a parte la sconfitta tennistica contro il Losanna di
qualche giorno fa, sembra aver trovato un minimo di continuità. Che di questi
tempi non è poco.
Affrontare con il
piglio di ieri sera una squadra che solo qualche giorno prima ti aveva “umiliato”,
se non nel gioco almeno nel risultato, è senza dubbio meritevole. Significa che
il gruppo ha carattere e che lo staff ha saputo toccare le corde giuste.
La sensazione,
parlando con gli addetti ai lavori, è che la difficoltà di questa stagione risieda
soprattutto nel ricaricarsi mentalmente, nel possedere l’abituale brillantezza
mentale. Manca il pubblico, cala la tensione e diventa difficile caricarsi delle
emozioni necessarie.
Il problema, per
ora, non è ancora il fisico di questi atleti, che nonostante gli impegni ravvicinati,
per ora regge. Per ora.
Interessante
notare anche la gestione dei due portieri in casa Ambrì. Sul 3-0 contro il
Losanna, Ciaccio esce e lascia il posto a Conz. Due giorni dopo tocca ancora a
Ciaccio. Passano due giorni e si punta su Conz.
Entrambi, nelle
ultime due partite, sfoderano prestazioni di ottimo livello.
Sarebbe
interessante capire qual è il ragionamento e la riflessione che stanno alla
base di queste scelte. Una cosa è sicura: spesso i portieri in questa stagione,
e il discorso vale anche per il Lugano, hanno tirato fuori delle prestazioni importanti.
Chissà se la mancanza di pubblico è un caso oppure no.
Intanto tra
quarantene, partite rinviate e calendario modificato, l’hockey riesce ad andare
comunque avanti. Ieri è tornato a giocare anche il Berna. Meglio tardi che mai
verrebbe da dire.
Nonostante le
mille difficoltà sembra che il mondo dello sport in generale abbia capito che
poter continuare a fare il proprio lavoro di questi tempi è un privilegio. E
anche se ci si dovesse ridimensionare un po’, non sarebbe un dramma.
In attesa di
tempi migliori. O forse no.