ADDIO ALLO SPORT
Barty lascia il tennis: un addio che ha tanti precedenti
La notizia della 25.enne australiana ci ricorda tanti esempi di sportivi che hanno abbandonato la carriera
Pubblicato il 23.03.2022 10:34
di L.S.
Lasciare il tennis a 25 anni essendo la numero 1 al mondo.
Lo ha fatto oggi Ashleigh Barty, la ragazza australiana che dopo aver vinto Wimbledon e gli Australian Open, ha deciso di dire basta.
“Non ho più le motivazioni: ho vinto quello che c’era da vincere e questo è il momento perfetto per lasciare”.
Barty aveva già abbandonato il tennis nel 2014 per dedicarsi al cricket, prima di tornare sui suoi passi. Farà così anche stavolta?
Il mondo dello sport è pieno di atleti che hanno dovuto o voluto abbandonare in giovane età.
Nel tennis, per esempio, successe anche a Björn Borg, che a 26 anni lasciò il tennis dopo aver scritto la storia di questo sport. Vinse 11 tornei del Grand Slam, il primo addirittura a soli 18 anni. Fu forse il più grande di sempre di questo sport, unitamente a Roger Federer, ancora in attività.
Sempre nel tennis la belga Justin Henin, campionessa olimpica nel 2004 e vincitrice di 7 slam, lasciò nel 2008 a soli 26 anni, anche lei senza più motivazioni. Ritornò due anni dopo, ma si infortunò e questa volta disse per sempre addio al tennis.
L’esempio nell’automobilismo è quello del finlandese Nico Rosberg, che con la Mercedes vinse il Mondiale di Formula 1 nel 2016 a 31 anni e poi decise di ritirarsi: “Ho esaudito il sogno di una vita, non ha più senso continuare”.
Nello sci bisogna andare indietro una trentina di anni per trovare l’addio dell’austriaca Petra Kronberger, che dopo aver vinto il Mondiale nel 1991 e due ori olimpici l’anno dopo, lasciò lo sport. Anche lei per mancanza di motivazione. Aveva soltanto 23 anni.
Nella boxe è diventata famosa la storia di Rocky Marciano, l’americano che a soli 32 anni abbandonò la boxe per dedicarsi alla sua famiglia. Fu l’unico peso massimo a ritirarsi imbattuto. Vinse 49 incontri senza perderne uno e difese sei volte il titolo. Per qualcuno fu anche più grande di Alì. Morì a soli 46 anni.
Un altro che decise di lasciare lo sport per dedicarsi alla famiglia fu Casey Stoner, che a soli 27 anni, dopo aver vinto due mondiali in MotoGP, lasciò il mondo delle moto.
Indimenticato e indimenticato è il nuotatore americano Mark Spitz, che alle Olimpiadi di Monaco nel 1972, vinse ben 7 medaglie d’oro (battuto soltanto da Phelps a Pechino nel 2008, con otto medaglie d’oro).
Appena finite le olimpiadi si ritirò, per sempre, dalle competizioni. «Ho 22 anni e ne ho passati 14 in una vasca. Ho fatto segnare il record mondiale dei 100 metri stile libero: sono l’uomo più veloce del mondo in acqua. Cosa posso fare di più?» dichiarò alla stampa. Gli si preparava un futuro da commentatore televisivo e businessman di successo.
Anche nel golf, tra le donne, c’è il caso della messicana Lorena Ochoa, che dopo aver vinto più di 30 tornei ed essere stata dal 2007 al 2010 ininterrottamente la numero 1 al mondo, ha abbandonato a soli 30 anni, all’apice della sua carriera. Disse che il golf non la rendeva più felice e che preferiva occuparsi della sua famiglia e della sua fondazione.
Ci sono poi tantissimi sportivi che hanno dovuto smettere con la loro carriera per motivi prettamente fisici, tra cui l’ex attaccante del Milan Van Basten a 28 anni (problemi a una caviglia), la tennista Anna Kournikova a 24 anni (problemi alla schiena), la nuotatrice Missy Franklin a 23 anni (considerata una Phelps al femminile), il ginnasta bielorusso Vitaly Scherbo a 25 anni o il fenomeno del basket Magic Johnson, che lasciò la pallacanestro dopo la sua positività all’HIV.
Ma queste sono situazioni diverse, in cui la testa non ha avuto scelta. Forse…