LA PERLA DEL CRIS
Quante emozioni! Ora è il tempo delle analisi
Acciuffati i preplayoff per i capelli, l'Ambrì deve ripartire la prossima stagione con lo stesso entusiasmo
Pubblicato il 24.03.2022 04:42
di Cristiano Perli
Adesso è veramente finita. Game over. Ci si saluta e ci si vede il prossimo anno.
Ci mancherà l’Ambrì, soprattutto quello ammirato nel finale di stagione.
Meno quello che durante il campionato ha vissuto troppo di alti e bassi.
Il finale, con la qualifica ai preplayoff, ha zittito i mugugni dei mesi precedenti. Ci voleva.
A bocce ferme è arrivato il momento delle analisi. Lo dovrà fare la dirigenza, durante questa lunga estate.
E proprio alla dirigenza va il primo pensiero. Ha raggiunto, seppur in modo un po’ rocambolesco, i traguardi di inizio stagione. Con una rimonta che ha dell’incredibile, favorita dal cedimento del Berna e dalla nostra impressionante crescita. Come in tutte le grandi imprese ci vuole un pizzico di fortuna e noi l’abbiamo avuta. Quella stessa fortuna che poi ci è mancata un po’ durante le tre sfide con il Losanna, dove non siamo stati inferiori ai vodesi. Ci hanno condannato i dettagli: nello sport ci sta.
Un pensiero va alla squadra e allo staff tecnico. Nonostante i momenti difficili, in cui si è avvertito un certo scoramento nell’ambiente, non è mai mancato il riconoscimento per l’impegno profuso, sia sul ghiaccio che in panchina. In poche parole, si potrebbe dire che hanno onorato la maglia a noi tanto cara. E questo è già un bel punto di partenza.
Ora però bisogna guardare avanti. Smaltite le ultime emozioni, pensiamo a costruire il futuro, senza farci condizionare dal filotto di vittorie che ci hanno portato ai preplayoff. Sarebbe un pericoloso errore. Pensiamo piuttosto a rinforzare questa squadra, magari partendo dalla conferma di Juvonen. Impossibile? Non lo so. Sarebbe però un segnale importante.
E poi c’è il delicato capitolo, dolente, degli stranieri. Non hanno fornito l’apporto sperato. L’hanno detto e scritto tutti. Ci accodiamo, ancora una volta. Al di là del talento e della qualità, ci vorrebbe qualche giocatore di personalità, capace di infiammare la tifoseria. Ne avremmo bisogno come il pane.
E poi c’è Fora. La sua partenza, lo ammetto, mi inquieta. Quando era in forma sembrava di giocare con due stranieri di difesa. Il suo infortunio ce lo ha chiarito in lungo e in largo. Senza di lui siamo andati in difficoltà. Una consolazione? La crescita esponenziale dei fratelli Dotti. Detto questo, pensiamo a rinforzarci in difesa.
In attacco il mix svizzero mi piace. Blindati Pestoni e Zwerger, che con loro giocate hanno ripagato il prezzo della tessera, così come Bürgler ha ribadito di essere un elemento che vede la porta come pochi.
È da loro che si deve ripartire.
Chiudo, doverosamente, con un pensiero sulla nostra “Mitica” che non c’è più e su quella Montanara cantata l’11 settembre del 2021 nella nuova pista. Chi se la scorda più! Credo che me la ricorderò ancora tra vent’anni, assieme ai grandi dell’Ambrì come McCourt, Kubalik, Genuizzi e la dinastia dei Celio.
Tutti assieme appassionatamente.