OFFSIDE
Lugano, adesso inizia il bello
La squadra di McSorley sfida lo Zugo in una serie che potrebbe anche sorprendere
Pubblicato il 25.03.2022 11:04
di L.S.
Fatto fuori il Ginevra, con estrema autorevolezza, il Lugano è atteso dalla serie che può renderlo grande. Addirittura immortale.
Lo Zugo, sulla carta, è il favorito di questo campionato. Dopo il “titolo covid” dello scorso anno, il club della Svizzera centrale adesso vorrebbe vincere un titolo “vero”.
Ha vinto la Regular Season e sul più bello ha visto il ritorno in squadra di Hofmann, quel giocatore capace di fare la differenza nel nostro campionato.
Inoltre dispone di una rosa profondissima, con elementi di classe ed esperienza.
Analizzando le statistiche di questa stagione, sembrerebbe non esserci partita.
I primi contro i noni della classifica. E ci fermiamo qui.
Lugano dunque battuto e senza chance?
Le ultime settimane dicono di no. Anzi, a guardare bene, ci dicono il contrario.
Parlano di un Lugano in crescita, che con gli innesti di Prince e Abdelkader sembra aver trovato assetto migliore e di uno Zugo che arriva da cinque sconfitte consecutive. Senza contare gli undici giorni senza partite.
Il “momentum”, come lo chiamano gli hockeysti, sembra addirittura dalla parte della squadra di McSorley, che dovrà essere brava e cinica a sfruttare le prime partite per indirizzare la serie dalla propria parte.
A livello di singoli nemmeno il Lugano è messo così male, con tre nazionali in difesa, un portiere in chiara crescita e degli stranieri di talento ed esperienza. L’esplosione di Thürkauf, la freddezza di Fazzini e la voglia di lasciare un buon ricordo di Bertaggia, potrebbero dare quel “quid” in più per creare la sorpresa.
E poi, non dimentichiamolo, c’è pur sempre McSorley in panchina.
Il canadese è arrivato a Lugano per vincere: il coraggio della società, nel ribadire le ambizioni del progetto, va applaudito. Giusto riconoscere, che a questi livelli, si investe e si gioca per vincere. Per cos’altro?
A McSorley viene chiesto di portare quel granello di sabbia in più che potrebbe fare la differenza.
Ha sete di successi anche lui, perché nonostante la fama di “mago” o di “guru”, e a parte un paio di Coppe Spengler (che sappiamo cosa valgono realmente), è ancora a secco.
A Lugano sembra disporre dell’ambiente ideale per rompere questo tabù.
La società lo sta totalmente appoggiando, con un sostegno incondizionato quando le cose non andavano bene (cosa che non era successo in passato con altri allenatori) e con un mercato in extremis che ha rinforzato ulteriormente la squadra.
Ora tocca (anche) a lui dare un senso a questa stagione.
Perché uscire contro lo Zugo, sebbene vincitore della Regular Season, significherebbe archiviare la stagione sotto la voce “fallimento”.