Allo
stadio di Renzo, a una sconfitta neanche ci penzo, neanche avessi bevuto troppo
Barbera.
Niente
Insigne (treccani.it: “Nel linguaggio comune, di persona che si distingue per
particolari doti, o per l’eccellenza delle opere, tale quindi da godere o
meritare larga stima, indica sempre la presenza di un valore intrinseco nella
persona, di meriti reali, indipendentemente dalla fama, che può anche mancare;
differisce perciò da famoso, celebre, illustre, che, al contrario, alludono
particolarmente alla notorietà della persona, cui possono talvolta non
corrispondere meriti effettivi”. Ma Lorenzo davvero eri pronto? Sì, pronto
Toronto.
In
Verratti, Immobile in fase di conclusione anche l’altro attaccante. Niente
Dollarumma da prendere in Qatar, troppo grigio il Gigio. E non ci sarà nessun
terzo titolo mondiale per Fittipaldi, ricordate, l’Emerson? E il suo vicino di
reparto i Macedoni l’han trattato coi Bastoni. Serata poco Florenziali per
l’esterno difensivo dal piede tutt’altro che Mancini.
Jorgihno
se li ricorderà ancora per alcune ore, alcuni calci di rigore. E forse in
ritiro prepartita era meglio se fossero andati a Raspadori ossigeno al passo
del Tonali. A Berardi il tutto sembrava un gioco da bastardi; Chiellini capii
che faceva rima con (squadra di) Pellegrini. E Galvao: lui e tutti gli altri a
casa in Barella.
Una
bella Macedonia con risvolti fino al lago di Thun. Come, quale lago? Sotto la
direzione di mister Milevski, dieci “Ski” in campo. Oberhofen am Thunersee:
sede della Fédération Internationale de Ski.