Calcio
Uno che segnava c’era
L'Italia conservatrice non poteva richiamare il Calimero Balotelli
Pubblicato il 25.03.2022 11:31
di Giorgio Genetelli
 L’Italia è un paese di conservatori. Il calcio non fa eccezione. Magari uno prova a inventare qualcosa di nuovo e funzionante, ma ne è talmente affascinato che il nuovo invecchia tra le sue stesse mani a velocità supersonica. Mancini è solo l’ultimo della serie, ma fateci caso: Valcareggi, Bearzot, Vicini, Sacchi, Lippi, Prandelli: prima al top e due o quattro anni dopo al flop. Tutti loro fedeli alla linea delle reclute entusiaste tramutate in irrigiditi pretoriani. Conservatori acclarati che, come nel caso di molte opere d’arte della Penisola, le lasciano deperire.
L’Italia è deperita dopo un Europeo vinto con un certo merito innovativo, ma si è disseccata contro la grande Svizzera, sì, ma anche sotto i colpi di squadroni come la Bulgaria, l’Irlanda e la Macedonia, entrambe del Nord come la Corea del ’66. Tutto perché il Mancio non se l’è sentita di innovare ancora, proponendo invece gli stessi di otto mesi prima senza accorgersi che il mondo andava avanti senza di lui. Nel finale di gare ha perfino ributtato in campo Chiellini, per fare cosa non si sa, forse per difendere lo zero a zero, e invece sul tiro di Trajkowski il Giorgione si è girato come al campetto e ciao ciao.
Prima ci aveva provato a inserire il bimbetto Raspadori come massima invenzione, mandandolo a sbattere anche lui contro le guardie macedoni, per restare alle metafore belliche che tanto piacciono ai media latini.
Eppure il Mancio l’aveva capita che buttava male: dopo due minuti era già consumato dal nervoso, travolto da soliloqui e alla perenne ricerca di conforto nei volti impietriti di Oriali e Vialli.
Come tutti i conservatori suoi padri, non ha provato niente in questi mesi, lasciando a casa quelli che potrebbero sembrare elementi di disturbo. Uno è Zaniolo e l’altro è…
Indovinate: è uno che ieri sera l’avrebbe buttata dentro, magari dopo aver litigato con tutti i compagni tra una passeggiata e l’altra; uno che non è mai stato accolto bene dal gruppo, ma nemmeno dalla Nazione; uno al quale hanno fatto tutte le pulci possibili; uno che è uno spirito libero e un po’ incosciente. Uno che però la stangata buona l’avrebbe piazzata e non avrebbe nemmeno esultato, ombroso com’è.
Esatto, indovinato: Mario Balotelli.
Ma per i conservatori sarebbe stato troppo vincere così. Meglio perdere. Ci rivediamo nel 2026. Forse.