IL LUGANOLOGO
Troppe ingenuità, ma io ci credo ancora
Bianconeri ancora battuti: decisive le penalità, ma domani a Zugo si può fare il colpaccio
Pubblicato il 28.03.2022 09:04
di Doriano Baserga
 È andata male, malissimo direi. Il risultato finale è comunque troppo severo per un Lugano che per due tempi ha fatto gioco pari con i campioni svizzeri.
Anzi, in certi frangenti della partita mi è sembrato che i bianconeri fossero addirittura superiori.
Com’era già successo in gara-1, il Lugano ha tirato tanto in porta, ha creato occasioni.
Purtroppo dall’altra parte c’è un Genoni intrattabile, assolutamente insuperabile, il miglior portiere della National League. Uno che da solo ti cambia le partite, a cui sembra quasi impossibile fare gol. C’è sempre, ben piazzato, solido: uno così ti mette addosso una sorta di frustrazione.
Il Lugano comunque c’è ancora, la partita lo ha detto. Anche se la delusione, nella gente che lasciava la Corner Arena, era palpabile. Anche nel Presidentissimo Geo Mantegazza, anche lui presente alla partita, dispiaciuto per com’è andata a finire.
La differenza l’hanno fatta le troppe penalità subite, che contro una squadra così diventano letali. Non si può sperare di vincere se non si è disciplinati dal primo all’ultimo minuto.
McSorley lo aveva detto alla vigilia: in cinque contro cinque non ci sono superiori.
Se ci aggiungiamo che il powerplay del Lugano è tutt’altro che impeccabile, ecco che il dado è presto tratto.
La serie però non è ancora chiusa, non siamo ancora in vacanza.
So che il pessimismo si aggira palpabile tra la tifoseria, ma la speranza è che qualcuno negli spogliatoi continui a crederci.
Domani a Zugo sarà una specie di finalissima. Se perdiamo siamo quasi fuori. A quel punto ci vorrebbe veramente un miracolo. Dovessimo vincere si riaprirebbe tutto.
Bisogna fare il colpaccio e per ciò che si è visto in queste prime due partite, non mi sembra un’impresa impossibile.
Io ci credo.
(Foto Putzu)